Volontà - anno X - n.7 - 1 aprile 1957

fronte rivelava l'iugegno, gli occhi scintillavano di energia, temperati di dolcezza e d 'af{etto. Traspariva dalla espressione del volto, dai moti rapi– di, non risentili, dnl gesto nè nvven. lato, oè incerto, dall'insieme della persona, l'indole franca, leale, sicu– ra. Il sorriso frequente, singolarmen– te sereno, tradiva una onesta coscien– za di sè e l'animo consapevole di una fede da non violarsi nè in vita nè in morte». Nominato alfiere nel corpo genio militare, J?i.sacane fu as3egnato a Na– poli. Fu adibito alla costruzione della etr:tda ferrata Napoli-Capua, tra le prime in Italia. Nel 1841, fu trasforito, per dissidi con il suo CO· mandnntc, negli Abruzzi, ma nel '43 lo ritroviamo a Napoli primo tenen– te e addetto alla costruzione di una importante strada. Per quattro anni fu prc@oda quei lavori. Nel 1846, il giovane ufficiale, che pare desii• nato alla più brillante e;arriera, che ha ricevuto la nomina a membro del Consiglio d'Amministrazione del Real Corpo del Genio, che è nobile, bello e attraente, chiude bruscamen– te la propria carriera. La notte del 12 nl 13 ottobre il te– nente Pisacane ,,icn raccolto d.iunn.zi n!Ja sun porta cli cnsa, svenuto e san– guinante per gravi ferite di pugualc nel petto e al ventre .. Meraviglia il valoroso chirurgo, che aveva giudi– cato il caso disperato e che proCctiz. za essere il {erito destinato a grandi cose, con il vigore con il quale con– trasta con la morte, e dichiara es.sere stato vittima di un'aggresionc R SCO• po di furto. Ma la polizia deve, poco dopo, occuparsi di nuovo di lui: 1'8 febbraio '47, sono falso no~ me, egli s'imbarca sul postale fran– cese direlto a Livorno; ed è con hii 382 lu signora Enrichetta Di Lorenzo– Lazzari, moglie di un cugino del Pi– sacane e madre di tre bambini. Que• aia foga romanzesca foce scandalo a Napoli. « È storia d'amore questa - scriveva il Mazzin.i - che rivelereb– be, s'io la raccontassi, come all'in– domita energia, di ch'ei fece pIO– vn, s'accoppiassero in Pisacane 11110 potenza singolare d'affetto e un stn– tirc delicato, raro a trovarsi, e che ouorerebbe n un tempo l'anima sua. Mn non mi sento il diritto di solleva• re quel velo c.:hepnrmi debba quasi sempre lasciarsi sospeso tra i pii1 e il santuario della vita individuale ». Non fu una pagina oscura nella vi– ta di if'isacane questa del suo amore per Enrichetta, amore d'infanzia e di adolegcenzn troncato dal matrimo– nio imposto nlla raga7.za , non ancora ventenne, con un uomo danaroso du lei non amato nè stimato. La lettera d'addio di Pisacane ai suoi familia– ri (Napoli, 28 gcnniao 11'1) perruet• te di ricostnzire questa vicenda. « lo atno Enrichetta - egli scrivcp vn - dal giorno 8 seuembre 1830; dn qnel giorno che la vidi per la pri– ma volta il mio cuore, tenero allo– ra, ricevè una impressione ... quella prima fatt-ami nella mia fanciulleuo crebbe col cuore inseme, e fu un'jm– pronta snll' acciaio, incancellabile. Enrichetta incominciò a supporre che io l'amassi nel 1841. .. Feci pa– lese il mio amore nel giorno del suo nome, 15 luglio 134-1, ma credete, non con la speranza di essere amnto9 anzi con la certezza di non doverlo essere giammai: questa certezza e In idea della snn infclicitì1 amandomi, attesa la sua posizione, mi (cce Cnre i pili terribili sforzi per caucellnre dal mio cuore quell'ardente passio• ne: tentai le mille volte partire per

RkJQdWJsaXNoZXIy