Volontà - anno X - n.7 - 1 aprile 1957

tora corso regolare, e come se i pii giocattoli dell' infanilia potessero riempire il vuoto di una vita intiera. A tutti co!ltoro, ma ~pecie ai geni• tori, erano rivolte, già nel periodo di crisi del Clero cattolico successi• va alla condnuna del Movimento Modernista, voci rappresentative del clero dl ,·arie nazioni: ,,oci o echi di proteste o di maledizioni di rnuti, sacrificati dall'ambizione dei geni. tori prima, e poi dal laicato scettico ed egoistico, indif{crente alla loro sorte, anzi spesso gelidamente con– giurato contro di essi e contro i lo– ro sforzi di liberazione. Il noto Gesuita inglese moderni– sta, Giorgio Tyrrel, scriveva, poco prima cli morire, ad Alber Houtin (« Aulom· cl'nn PrCtre l\farié )). Pa– ris, 1910): « Mi sento una gran vo– glia di flagellare l'impostura del ce– libato sacerdotale. Dio solo conosce etnttamcntc tutta la grnvr.tì , dc.Ila tragedia che si ,svolge dietro il ri- 6pettabile proscenio della Chiesa ro– mnna ». Per la Francia, il parroco di iParigi, Padre Glaraz, in un libro sul Celibnto ecclesiastico posto al– l'Indice, mostrava con documenti, che la Jegge del celibato ecclesiasti.– co era « la pili impudente ipocri– sia e piaga fatale in tutta la storia della Chiesa ». E co)ltempo,..-anea. mente, un gruppo di sacerdoti 1e– desch.i lanciava un appello ai geni– tori cattolici, scongiurandoli a r<non esporsi nlle tardive maledizioni dei loro ,figli avviandoli ·at sacerdozio, finchè la Chiesa non cambierà la sua disciplina e i suoi metodi di governo, per non esporli .<id una vita di disagio, -infolicitì1, e 8pesso anche d'ipocrisia, di colpe e perfi• no deli1ti, per fa maggior parte in stretta relazione col celibato eccle– siastico. TI Inmoso esegeta Pro!. AHred Loisy, commentando Ja stessa disu– mana legge disciplinare, serivevn: « Io comprendo che certi tempera– meni i non possono sopportare que– sta regola e la violano, a così dire, per fataliti1 di natura; e comprendo che alcuni, costringeuclosi nd osser– varla, giungano fino a perdere la rn– gionc; e che altri - è il mio caso - si sentano, in certe ore, rasentare dal pericolo di follia ». Buon per me che ho potuto osservare il celi– bato: altrimenti, gli avvocati della Chiesa avrchbero sfmunto la mini– ma violazione, come prova dell'au– tenticità mosaica del Pentateuco o di qoel la giovanuea del qunrto E. vangelo. Riconosco, infine, che l'in– tensit:ì. della , 1 ita mistica può neu– tralizzare iu molti l'inJluem.a clel– l'appetilo P:eesnale, assorbcm1olo in qualche modo )) 1 • Circa lo s1csso tempo, iu Roma, nn gruppo di giovani preti romani distribuiva personalmente ai vari giornali romani, dove non dovessero temere la JJT<'sen:1.a di un delalore, una denunzia, della <1ualeriportiamo solo alcune righe: « Pnò la f.ocietù in cui aleggi uno spirito vivificatore di dcmocra:1.ia permettere pil1 oltre che una grandissima schiera <li gio– vani siano, sin dalla pil1 tenera eti1, abbindolali, ,sottratti al so{fio della realtit della vita, e poi all'età ma• tnr:i, da ineluttabili necessità e con– tingenze, costretti a vivere contra. riamente alle leggi del ct1ore e della 1 Mémoircs, Voi. U, pag. 385; Voi. J, pag. 153. 377

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