Volontà - anno X - n.7 - 1 aprile 1957

m'cgli dice, ltt fanno i grttndi-cornplei-si. Ed i grandi-complessi attuali sono glj stc:::si, pra1icnmc11tc, di quelli del ventennio nero (nd es. la Confindu– strin, la Chiesa cnttolicn, i monopoli agrnri) - insieme di forze oscurn– mcntc atti"c alla ricerca di maggior-potcre-pcr-sè nelle qunli continua il fa. i,cismo. Uomini come Pnrri, ad es., nonostante !-inno stn1i in testa. negli anni della resistenza. Imo do,•uto ora mcllcrsi da parte: anch'essi, come noi, son fuori della politica attiva. Il che è un modo di dire che non riescono a far nulla di buono part<'cipando al bancheuo politico. Si hn quindi un giro vi– zioso, pri,•o d'ui-cita costnmiva. Res1nmlo nel campo dei Pnrliti ai è co– strNti a servirsi dei mezzi in allo, i cprnli sono :ill'origine di tutto il m:tle obbiettivo che si vonebbc distru~gcre; e con tali mezzi si ricostruiscono vin via variazioni alterne dello stcggo mnle. Non c'è ahrn possibilità, oggi in ltnliu. In fondo nnchc Caleffi concorùa che solo nei piccoli gruppi di stimolo volti all'n"vcnire 1_1,j può fore qualcosa di efficace - magnri minimo ma co– struttivo rispctlo nll'avvcnirc. li che è qunnto noi cerchinmo cli fare, avendo poehissimi mezzi, trovandoci pochissime persone e grup1)i ,•era.mente desi– derosi di lavorare, <: quindi conclndcndo molto poco - mn nlmcno ren• dendoci conto che qualchèc seme pur attecchisce qui e li1 1 e ci basta, non potcJHlo mc::tlio. Unità di classe nell'unità sindacale In <1ucstocnm1>0di riflessioni mi pnrf' ci si dimentichi spesso che l'Itn• lia oggi non ò solo lo regione di i\Jilnno Gcnovn Torino e l:t pinna padana; è nnchc la cittù e In cnmp:1gm, di Napoli e Pnlcrmo, di Avellino ed Aostn e .'.'Juoro. <ii :Montelepre ed Or{'01'10lo.Qunle è il senso concreto di I( nnit:1 di classe», ed tmchc di « unili', sindacale », concetti r>cnsati validi allo stesso modo per tutla l'ltalitt. se si tiene presente mie complessa realtà? t mm premessa necessaria. Noi 111tt.i, in Italia, siamo abituati e tnlorn condizionnti ad evadere dalln rcalt:'1in immagini iutclleltuali arhitrnrje, tali che vi si accomodino i nostri sistemi di concetti. li problema J>rnticosi deve nlmcno scindere in due: l) nll'nsscrvimento dei Sindacati ni pnrtiti come si può reagire? è meglio battersi contro l'nsscrvimenlo <lelln CGIL al PC od al PSI restando dcn1ro la CGJL laddove essa è opernme, oppure è meglio ricominciare daccn1lo (s' intende anche n Genovn Milano Torino ecc.)? 2) dove nessuno dri gro55i mostri sindaca.li è operante, come ad es. nelle cnmpngne di tonta parte del sud e delle isole o nei paesi dell'alta monta• f:,'113 piemontese, quale è la ,•in dn battere? E di Crontc n moti come quelli dei cosidctti Coltivatori Dirctli, (comandati da una enorme burocrazia pa– rassitaria) od alJc agitazioni con cui i grossi mezzadri voglion diventnre })O• droni loro della terra (non già toglierla ai padroni ller farne un uso so– ciale) che cosa si deve fare? 36-1

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