Volontà - anno X - n.6 - 1 febbraio 1957

.1ità, la dittatura fu sollecita a togliere l'indipendenza al Consiglio univer– .1itario per creare un'amministrazione sottomessa, incaricata di soppr~ mere le libertà degli studenti. Costoro, d'altra parte, risentivano dura– mente l'obbligo di armolarsi ne1le brigate clte imponet:ano loro dei cluri Lavori durante la quasi totalità delle vacanzP.._; il con.tributo economico delle brigate era nullo ed il loro ruolo principale era di modellare i gio– vani all'immagine del comunismo. Infine, era umiliante di dover sacrifi– care tutta l'individualità sull'altare del dio collettivista. J.,'amministra.:::.ionediventava di più in più severa. nei riguardi degli studenti: obbligo assoluto di assistere a rutti i lavori pratici ed a w.tte le conferenze: obbligo assoluto di presentarsi agli esami tiella fine d'anno; una sola sessione di ripara:::.ione era prevista; obbligo assoluto per tutti gli studenti di studiare la lingua russa ed il marxismo; obbligo di prepa– rare sempre tcoricamen.te i lavori pratici in anticipo. Gli studenti doueuano sottomettersi Op[Jltte abbandonare i loro studi. Le organizzazioni dei giouani erano nelle ,r,ani del regime e servivano d'intermecliario tra l'amministrazione e gli 1,.wdcnti. Esse non hanno avuto' nè il diritto nè il coraggio di difenderli e haww dovuto sottomettersi. Ma sottomissione non vuole dire ubbidienza! il malcontento sempre più gran– de si traduccua spesso in manifesta:::.ionid'importan:::.a minima ma di gran– de significato. Certo, è obbligatorio di assistere a tu.tte le confercn.:::.e;vi si assiste, dunque, ma non si ascolta il conferen:::.iere. Si legge, si parla, e :,pcsso il rumore è tale che si .1entono delle osservazioni indignate tra studenti: « Non fate, dunque, tanto chiasso, io non capisco qr1.cllo e/te mi dice il mio compagn-0 ». Più volte i professori son.o stati obbligati di interrom– pere la loro conferenza ... E' obbligatorio di studiare il marxismo ed il russo. Il msso l'im– parano sen:::.aconvinzione e sen:::.ainteresse. Per quello clte riguarda il marxismo, la resistenza. è ugualmente più pericolosa e delicata, ma for:,e più intensa. DapJ>rima si è cercato di evitam~ lo studio, ma i titolari della caueclra di marxismo (ve ne è un.a in ogni facoltà) e le organi:::.:::.a:::.ioni della Gioucntù non la intendevano così: se lo studente recalcitrante n.on era convinto dai loro « procedimenti persuasivi,, ricorreuano all'ammini– strazione; cd infine, l'ostinato era certo di essere bocciato all'esame e cli douer ricominciare l'annata o ai abbandonare i suoi studi secondo la gra– vità del suo ca.so . Vicino, a questa resistenza diretta all'insegnamento del marx.ismo, esiste un altro mezzo che spesso è stato utili::ato, con mille precauzioni naturalmente e che consiste nel ni.ettere in d.ubbio le « verità fondo.men• tali » del conmnismo. Gli studenti che seelg<m.oqllcslo me:::.:::.o profittano delle discussioni « libere » sui classici marxisti per porre delle questioni o o:znrdare dei pensieri eretici nel modo più inn.ocente di questo mon.do e lasciandosi << convincere )) dall'agitatore comunista che è felice di po• ter, con la sua brillante eloqu.enza, dissipare dei dubbi in queste giovani 336

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