Volontà - anno X - n.6 - 1 febbraio 1957

ti); 4 centri infine avevano, nel 1951, una rete di fogne in costruzione. Inoltre, 77 centri si trovano sprov-~ visti di cimitero e 48 hanno un cimi– tero insufficiente, 222 capoluoghi di L-Omuui sono senza macello e 215 senza mercato pubblico, Sui 325 co- . muni sardi almen.o 77 sono ancora sprovvisti di energia elettrica. Una delle cause dell'arretratezza della Sardegna è senza dubbio la gra– ve insufficienza di strade. Nel 1910 ne. esistevano 1.026 km, nel 1936 la rete delle strade statali era salita a 1.440 km, solo in parte asfaltati, e nel 1949 a 1.445 (nel frattempo ci si dava ben da fare per portare ad ogni costo la civiltà italica in Africa ed altrove). Alla metà del 1955 l'o– perato dei. governi dèl dopoguerra si riassumeva in 957 km di strade riparate o bitumate dall'A.N.A.S. e in 98 km di nuove strade costruiti dalla Cassa del Mezzogiorno. La stessa Cassa Rveva inoltre sistema• ti 750 km di vecchie strade e costrui– to 267 km di strade vicinali e di ho• nifica. Ciò porta da 1.115 a 1.382 i km di strade comunali esistenti in Sardcgua, troppo poche nonostante i nuovi 500 km progettati. Perchè In rcle stradale sarda raggiunga il minimo della sufficienza occorrono - secondo i calcoli più stretti - almeno 600 km di nuove strade sta• tali. Ora i programmi della Cassa del Mezzogiorno non oltrepassano i 240 km, quando circa 250 km di strade colpite dalle distruzioni bel• liche sono ancora da ricostruire. Per quanto riguarda le strade e le ferrovie (418 km a scartamento normale e 966 km a scartamento ri– dotto) la Sardegna batte i suoi due 326 primi primati di inferiorità aul pia 4 no nazionale. Altra causa del problema Hrdo sono le malattie. La malaria, la tu– bercolosi ed il tracoma sono i ~re flagelli che per secoli hanno colpito senza pietà i sardi e continuano an– cora a raccogliere le loro vittime. Se con il D.D.T. e certe bonifiche delle quali parlerò io seguito la ma– lori.a virulenta è quasi scomparsa, la tubercolosi ed il tracoma. restano in questa regione dove l' organizzazio– ne sanitaria è delle più deplorevoli: su 325 comuni 45 sono privi di far- 1nacia., 142 di farmacia e di armadio farmaceutico, 95 senza ambulatorio medico e la maggioranza con un me– dico condotto che deve spostarsi in 4 o S comuni e frazioni relative, spesso a dorso di mulo. La Sardegna ha il primo posto nella percentuale di mortalità tuber. colotica, e l'influenza dei tuguri do– ve, anche in pieno inverno. si dor– me su delle stuoie per terra (già nel 1939 il 50% delle case contadi– ne e pastorali era dichiarato inabi– tabile e nelle città la crisi degli al– loggi non è meno drammatica) e quella della sotto.nlimentazione, ge– nerale per tutte le classi lavoratriei, in queste morti non ha bisogno di prove. Per il tracoma la media resta del- 1'8% e del 15% per i fanciulli, un altro doloroso primato è c,osì battu– to con la più alta percentuale lli ciechi. La mortalità infantile è u_(ficial– mente del 66 per mille nel primo anno di vita. Un• altra causa dcli' arretratezza sarda è l'analfabetismo: il 40% del– la popolazione non sa nè leggere nè

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