Volontà - anno X - n.6 - 1 febbraio 1957
la sua macchina. E mentre si diri– gevano alla sala, Toscanini riandò ai vecchi tempi in cui facevano mu– sica insieme. Nella sala, !)rima. di recarsi a dirigere, Toscanini con– dusse Alessnndri ad un posto tra le quinte e gli disse di star lì durante il concerto. Quella .sera Toscanini diresse non soltanto con )a sua so– lita attenzione, ma con rara esube– ranza. Uno degli orchestrali gli dis– se: « l\lacstro, lei è felice stasera ». Toscanini sorrise dolcemente. oc Sì », disse. « Ho un vecchio amico qui, stasera ». « Benedetta sia la semplicità» era una frase spesso usata da Toscaniui, una frase che influenzò anche la sua vita. Egli resistette alla pubblicità (agli odiosi flash dei fotografi, iri particolare!), rifiutò coerentemente i titoli onorifici offertigli da tutte le Università Americane e gentilmente, ma fermamente rifiutò la carica di Senatore offertagli dal Presidente della Repubblica Italiana. Ma quan– do )a coscienza gli suggeriva dì prendere posizione contro <1ualche ingiustizia, allora non ave,•a alcun timore della pubblicità, sia in po– Jitica che per quo.nto riguardava la integrità della musica, Si ha l'im– pressione che il suo atteggiamento · fosse lo stesso quando combattevo. la direzione dittatoriale della Scala o protestava contro la dittatura cli Hi– tler o di l\ 1 lussolini. Nonostante le prime simpatie per Mussolini, egli si accorse presto del suo errore e diventò nemico impla– cabile d'cl regime (che egli potesse aver mai sperato nella salvezza del; l'Italia per mezzo del rinnegato so– cialista Mussolini, indicava che To– scanini capl poco della vera situa- 324 zione politica italiana dopo la pri– ma guerra. Infatt.i, più tardi, egli ammise senza esitare di aver sba– glialo nel suo primo giudizio su Mussolini, confondendo le sue am• bizioni politiche con amore per l'I– talia). Ma non si sbagliò quando si trattò di Hitler e ruppe i rapporti col Festival di Salisburgo anche pri• ma dell' Ancl,luss in Austria nel 1938. Per Toscanini la gente non aveva importa.nza in relazione alla ricchez– za o alla posizione. Era altrettanto facile per lui rifiutarsi di Care ec– cezione alla regola di tutta la sua vita di non ricevere nessuno nel suo camerino durante gli intervalli, fos– se un re o un cittadino qualsiasi (nel 1939 ai concerti della B.B.C. rifiutò l'invito di recarsi nel palco reale; qualche anno prima aveva rifiutato due richieste di visitarlo in palcoscenico da parte del re Ferdi– nando di Bulgaria). D'altra parte si può immaginare con quale piacer<" egli andò in aìutn di quelle due ca– meriere negre nCI suo albergo a Nuova Orleans, quando es~e gli dis– sero che non vi erano pili biglietti da tre dollari, il massimo che esse s.i potessero concedere per quel con– certo. Toscanini foce in modo di o– spitarle in palcoscenico! E ora il « Vecchio » se n'è andato. La sun vita (u una vita piena. Agli amanti della musica in ogni dove e– gli ha lasciato un'eredità di esecu– zioni musicali che serviranno di ri~ ferimento alle generazioni future. Sopratutto egli fu il simbolo di una integrità e dignità umane alle quali t.utti aspirerebbero, ma che nessuuo, credo, raggiungerà! V. RtCHARDS
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