Volontà - anno X - n.6 - 1 febbraio 1957
un mormorio soffocato: « Ti amo, ti amo, ma mormorato in cuor vo- 11tro » (•). . E come si potrebbe esprimere me– glio ciò che la musica significava per lui che io questo scambio di i– dee con un amico al quale egli chie– se - dopo una esecuzione dell'c: E– roica » in cui il pubblico lo costrin– se a presentarsi innumerevoli volte al proscenio -, « Che cosa voglio– no che faccia? » e alla risposta che era in effetti una domanda: « Che cosa faceva lei quando era commos– so d'n una esecuzione? », Toscanini rispose: « A diciannove anni ascol– tai il Lohengrin, e rimasi commos– so, ma non applaudi.i, piansi ». Quanti dei nostri <lirellori inglesi « di prima grandezza », ci doman– diamo, potrebbero confessare delle reazioni simili? Che cos'è che senza riserve ci fa considerare Toscanini come uno d'e– gli nomiui grandi del nostro tempo, fors'anche come una di quelle rare eccezioni che contcrma.nn la regola? Egli fu un uomo cbe potè combinare la coscienza della sua opera. come musicista con l'umiltà di fronte alle creazioni dei compositori le cui o– pere egli eercava di interpretare. E– gli riconobbe che le sue grandi doti musicali non avevano alcun valore se non erano unite all'integrità co– me musicista e come uomo. (Non disse egJi a Riccardo Strauss - la cui J>osizione equivoca via a vis del regime di Hitler è nota - « mi tol– go il cappello d'avonti a lei come compositore », mn con un gesto di– sgustato, aggiunse, « me ne rimetto dicci come nomo ». Egli chiedeva alti compensi, e de– ve essere morto ricco; ma siamo con– vinti che la sna ricchezza fosse inci- 322 dentale poichè, a parte il fatto che In sua vita fu troppo ricca perchè egli avesse bisogno delle distrazioni artificiali e dispendiose che impedi– scono al ricco-ozioso di morire di noia, è chiaro che i guadagni econo– mici non infiuenzarono mai le sue azioni. Le richieste che Toscanini face,,a agli impresari o alle ditte di registrazione erano tali da assicura– re esecuzioni di primo or'dine: pro– ve adeguate e il nulla osta alla regi– strazione solo se il Maestro era sod– disfatto dell'esecuzione. Non le ri. chieste fatte dai direttori interessati a commercializzare la loro arte! Ab– bia.mo gi;l a.ccennato quanto costa• rono queste richieste alle ditte chr incisero i dischi, nonchè a Tosca– nini, nel caso dc La Mer di Debus– sy. J\,fo, non possiamo tacere un altro esempio. La registrazione di Tosca– nini d'ella Nona Sinfonia di Bee– thoven fu fatta nel 1952, quando e– gli a\'eva 85 anni, cinquant'anni do– po la sua prima esecuzione in pub– blico di quell'opera. In quattro prc• cedenti occasioni Jo RCA Victor .t– veva registrato un'esecuzione di To– scanini della sinfonia. Ma ogni re– gistrazione venne rifiutala dal Mae– stro perchè non adeguata (« La No– na è dilficHe. Qualche volta il coro non va bene, Raramente j solis1i so– no bravi. Qualche volta l'orchestra non va bene. Qualche volta non va. do bene io. Sapete, ancora non ca. pisco il primo 1empo »). Di questa esecuzione, tutta"ia, dopo aver a– scoltato la registrazione eg1i disse: « Dopo ciuquant'anni che la studio e la eseguo, questa è quella che si nvvieina di più alla Nona d'i Bee– thoven. Sono quasi soddisfatto, que– sta volta :o. Non soltanto abbiamo, noi, e •-
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