Volontà - anno X - n.6 - 1 febbraio 1957

Ma speriamo che qualcuno realizzi questo progetto che uon mi pare enorme. Pisacane non a,•evn prepa• razione di 11crittore, ma aveva come il Proudhon, il temperamento del grande seri ttore. La sua forma Jet. teraria è poco corretta; anzi sgram. maticata, ma sinletica, sempre vi. gorosa. Bisogna considera re che i « Saggi storici-politici-militari sull'Italia ,, furono stampati dopo la sua morte, riordinati per cura di amici, su ap• punti intompiuti e qui e là appena abbozza1i. Di frequente il Pisacane più che scrivere per altri, notava ra– pidamente le proprie idee per fissar– le, rimandandone, la coordinazione e l'elaborazione. Egli s1cs~o nel suo ~ Testamento Politico » ricorda che la sua 01>era è da ripensare nell'insieme per ri– costituirne l'originale spirito, piit che assoggettarla ai consueti canoni della critica. Si aggiunga che pare probabile che manoscritti inediti del Nostro siano stati distrutti dalla sorella del Nicotera, beghina che dette alle fiamme l'cspistolario d'amore della eOpJ)ia Pisacane. Quasi completamente perduto è l"epistolario, che avrebbe facilitata la comprensione degli scritti ahboz. zati e avrebbe permesso di seguire il pensiero del Pisacane sn molte questioni che nei (< Saggi » sono s.p– penna accennate. Comunque gli scritti dei quali di– sponiamo sono sufficienti a darci le grandi lince di quel ~nsiero. che è f( anarchico ». Il Fanelli ~cgnalava i « Saggi » pi• sacaniani o. Bakunin, e Cafiero Ii studiò profondamente e progettò di dedicarvi uno studio completo. A capire la potenza rivoluzionaria dei « Saggi » postumi fu il governo, che cercò di toglierli dalla circolazione. Neulau, parla di « socialismo fe. deralista » del Pisacane, mentre al– tri anarchici considerano il pensie– ro pisacaniauo come il « non plu.s ultra )► dclr anarchismo. Il Rosselli insiste molto sulla mnltcplicità di n.spelli della personalità del Nostro, scrivendo, tra !"altro: « l.,a J>Crsonalità di Pisacane nella nostra sloria politica è di quelle che disorientano per la loro molteplici• tà. C'è da un verso il soldato colto e studioso che considera il risorgi– mento d'Italia quale un problema spiccatamente militare; c'è dall'af. tro lo scrittore che ne sottolinea le preme:ise e le inderogabili finalità di rivoluzione integrale. C'è il maz– ziniano puro di Sapri; il socialista e il nazionalista; J'aristocratico e il transfuga della sua classe sociale; ruomo romantico e l'ammiralor di Cattaneo. Io lo ,•edo in certo modo come uno specchio d'Italia nel suo tem– po)). J),J i pare che il Rosse lii sia un pò troppo dominato dalla coscienza della poliedricità del Pisacne. li « Mazziniano puro di Sa1>ri » non è mai t•sistito: è esistito il positivista rivolmdonario del 1, Testamento po• litico )1 che dà In chiave di tulle le apparenti contraddizioni. Il determinismo materialista e il volontarismo insurrczionalista si presentano non solo in PiHcane, ma anche io Cafiero. Certe apparenti contraddizioni del Pisacane si souo ripresentate in Flores Magon, anar– chico messicano, in J ames Connoly !. 317

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