Volontà - anno X - n.6 - 1 febbraio 1957

Croce, nella sua « Storia della sto~ riografìa » non riserva al Pisacane che una semplice menzione, mentre Giuseppe Rensi considera quegli il primo che abbia dato " un tentati– vo di inteq,retazioue eeonoruica della storia d'Italia » e Handolfo l\fonclolfo (« La filosofia 1>0li1ica in Italia nel secolo XJX »), afferma che la dottrina del materialismo storico ebbe il !-\IO pil1 rigoroso cnunciatore nel l'isacane. Il Luzio osserva che 1t gli storici economisti. .. non do– vrebbero perdere di visla <'Ome da– gli scritti del J>isacanc (non ignoto ai due tedeschi Marx e Lassalle), risultino gi:l nitidamente abbozzati i line::unenti della teoria man:ista sull'accumulazione delle ricchezze e conseguente esplogione rivoluziona– ria». Concordanz5 di giudizi sul Pisa– cane vi è nel tenerlo grande storio– grafo e teorico militare. Secondo un competente, il Vario, egli fu « un avvcnjrista ordito e dotto, e tale da porlo all'avanguardia di tutti i moderni sostenitori delle milizie cit– tadine», e 1< il Saggio IV» come concezione. indirizzo e metodo, ap• pare 3.ssai più di tanti 1crit1i dovuti ad autori a noi contem1>0ranei: « li colonnello F. Carrano, cavonriano, dice il Pisacaue, (< nella politica inesperto », ma « forte quanto dotto nell'arte bellica li. « La guerra com– batluta in Italia nc.-Jdianni 19 1 18-49 », che interessò molto il Cattaneo, è giudicata da tulli come la dice Oria– ni.,. « la migliore scrittma di guerra allora pubblicata» cd è da notare che quel saggio è iu grande parte confermato dai rapporti su quella campagna pubblicata dall'ulficio sto• rico dello Stato Maggiore. Del « IV 316 Saggio Ordinam<:nto dell'esercito ita– liano », H. Savclli scrive: • Saggio ricco d' interesse come tutti gli scritti militari del Pisacane. Vi è studiata l'organizzazione di tut– to l'esercito italiano, quale avrebbe dovuto uscire dalla rivoluzione. t una critica degli eserciti 1>cnnancn– ti di allora. Trascurando la pnrte naturalmente caduca, ri[ulge in que– sto stu(lio il nolo ingegno dell'auto– re, appassionato, competente ed a– cuto in tutti i campi dell'arte milita– re. Vere anco oggi le considerazioni che si ri[eriscono alle relazioni del– l'esercito con gli altri istituti socia• li, ed in genere le considerazioni dj carauc-re morale inton10 alla natura degli eserciti, alla dis<'iplina, alla necessità di cnllegnre la preparazio– ne militare dallo gioventù con In vi– ta scolastica e civile dei giovani stc8• si. Considerazioni oggi sostanzial– mente ripctule e condivise dai nostri piìi noti scrittori di cose militari "· Ma anche in c1uesto campo, alcuni hanno cercato diminuire la persona– lilà del Pisacane, giungendo al grot– tesco dt"lla sop1>ressione del suo ruo– lo militare nel Risorgimento. C. M. 'frevclyan ha scritto un libro su " Garibaldi alla difeso di Roma » nel quale non si parla mai del Pi– sacane che fu " magna pars >1 della difeJ!a della città e nell'organizzazio– ne dcli' esercito della repubblica. Eppure quello storiografo da stra– pazzo ha largamente auinto agli scritti del Pisacane! Pisacane è mal conosciu10. Sareb– be utilissima un'antologia dei suoi scrilli eompiln1n da un anarchico preparato. Avrebbe potuto dl&rla Luigi Fabbri, che. ben li conosceva.

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