Volontà - anno X - n.6 - 1 febbraio 1957
cino a noi) il Vicariato di Roma 1 da– va le istruzioni per l'organizzazione della campagna elettorale ai Comi– tati Civici delle 15.000 parrocchie e– sistenti in Italia. Cioè la Chiesa, at• traverso le sqc orgauizzazioni catto• liche, mobilitava il suo grosso eser– cito e trasformava anche la più lon• tana e dispersa parrocchia in una oCficinn di propaganda elettorale in (avore della D. C. Conclusione: la Chiesa non è mai stata una potenza unicamente &piri– tuale: essa è slat.t da sempre una potenza politica. Oggi, pare, che es– sa rivendichi aperuuncnte il suo di– ritto a fare della politica. E' un di– ritto che, chi è rispettoso di tulle le libertà, non può contestarle. Ma co– me organismo politico essa deve ac– cettare di essere combauute o dife- 1 • Dollenino d 0 h1form11ioni • n, mar– zo.aprile 1956, pag. 88; aup11lemen10 del • Bolleuino del dero romano•; pubbli– c:izione del Viearia10 di Roma, ,•ia delb Pigna n. 18. 310 sa alla stessa stregua di tutti i par– titi e movimenti politici. Non ha di– ritto di triueeraNi dietro i suoi dog• mi, le sue verità e di pretendere al– l'infallibilità e di ,·olere per sè in– fiuiti pri,•ilcgi e protezioni dallo Stato. Ln loua politica è lotta per il potere, anche se si vuol rivefitir– la di altri attributi. Tutti coloro che vi partecipano vi si insudiciano per• chè debbono sottostare alla legge della giungla politica. La Chiesa non può pretendere di sottrarvisi. I Patti Latcrnnc .n.si, prima accet• tali e poi maotenuti in vita da go– verni che pretendono definirsi « de– mocratici », sono di per se stessi una assurditii 11crchè in contrasto con i principi della Costituzione che ga– rantiscono a lulti le libertà fonda– mentali. Ma è doppiamente arbi– trario mantenerli in vigore, dato che una delle parti contraenti ne ha vio– lato gli articoli e le clausole più im• portanti. Continuando d'i questo passo, i nostri goveroanti avranno un merito maggiore ris1>clto a M1u;– solini che si era vantato di aver da– to « Dio all'Italia » e « l'Italia a Dio ». Essi 11otranno vantarsi di O• vcr data « l'Italia al papa ». Ma in tutto quello che sta acca– dendo, noi J>Opolo, non abbiamo niente da dire, e sopratutto niente da fnrc? Si sta compiendo il nostro completo asservimento alla Chiesa. Se vogliamo impedirlo, non dobbia– mo contare sui politici, suf partiti, sulle leggi, ma solo su noi stessi, sol nostro coraggio e sulla nostra volon– tà di conservarci il pi\1 possibile uo• mini liberi. c. BERN"ERI
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