Volontà - anno X - n.6 - 1 febbraio 1957
abbia chiaramente detto ciò che si rinnega del passato e ciò che si ria(. fcnna, e non faccia le cose necessa– rie pcrchè quel passato uou torni. Fino a quel giorno lo stalinismo sa– rà la sola autentica fonte di ispira– zione e la solo guida del partito, nclPistaute Sl'1SSO in cui, come è sta– to fatto, stracciandosi le vesti se ne m~dcdiri, In memoria e f<i grid~rìt la propria volo111ù di cambiare, Crisi ideologica e politicu. :E' co• sì profonda che ormai i falli liono di,·cntali l'unico criterio di giudizio e di giu,.tificazit\nc dei fotti. Si par– la di uguaglianza fra partiti, di fine dello Stato-guida e di policentrismo, ma in realtà queste C(l:iC vengono dct!c nel momento in <·ui le dire l'Lnione So"'ietica, e taciulc qu11ndo C!ISll le lacc. Per il resto, lutto qmm– to accade rn bene e dO\'CVU ac1•11:de– rc. Si fa Ja IHlt.ccon 'l'ilo? Uisogua– va farla, (Ma iu base u quali docu– menti, con quali pro\'e i,C ne era pronunciata la condanna? Quali fotti accertati avev:mo indouo a 5Cri\'crc: « :.''folla sua lotta contro le demo– crazie popolari, la cricc3 di Tito è ri<'or.iul: ni metodi tratti dall'arsenale dello Gestapo hitleriann. I piani per i mif:fatti di Tito e Hankovis preve– devano l' annientamento fisico <lei rap1>rcscntanti più eminenti del go– verno ungherese. Tutti i popoli del mondo bollano con m~rchio dell'i– gnominia i degenerati fascisti che attuano i piani criminali della rea• zionc mondiale » ?) Si stroncn la ri– ,,olta di Poznam? Bisognava rarlo. I rivoltosi erano teppisti e per pre• parare quella ril'olta l'imperialismo (ancora l'Allan Dulles del complot– to dei medici ) aveva speso centi– naia di milioni di doJlari (vedi: To- gliatti, L(I /Jrescnza del nemico, L'U– nilà del 3 luglio 1956). GerOC è al potere iu Ungheria? Giusto, è un bravo compagno. Si caccia GerOe? Andava cacciato. Si nomina Nagy? Era necessario. Nag)· è l'uomo che va bene. Le truppe sovietiche inter• vengono in ngheria? Lo dovevano fare. Si ritirano? È naturale, si ri– tirano. Hi1omnno? Ccrlamcnte; rrn– dnva fotto. Rapiscono, con un colpo di mono da for arrossire un canni– bale, N.1gy? Perchè, for-_;c lo si pote– va lasciare nei perkoli'! Tentano di impedire la uomioa di Gomulka? E come è po:,.sibile fare diversamente? Si .1ccordano ('Ott Gomull~:t? Appun– to, così occorreva. ·1 raHano con i con!!-igli oper.ti? Bi~gnava trattare. Li fanno fucilare? Si tratta tli fa. scisti, è necessario fucilarli. Che co– su imporla se dopo ."ii scopre che I&. rivolta di Po:wam non. è stata pro– vocala dagli imperialisti, ma dalle condizioni di disperazione in cui il partito comunista polacco aveva ri– dotlo il proletariato, e contro il qua– le esso inl<'ndeva protestare? Forse che quando Togliat:i viene a sapere che « il maldestro tentntivo di pre– sentare la dolorosa tragedia di Poz– nam come il risultato dell'attività di agenti imperialisti e provocatori è stato, da un punto di vista politico, estremamente ingenuo, Gli agenti imperiali:Ui e pro,·ocntori possono esi~tere e svilupp:tre In loro attività sempre e dovun<1ue, mn non. possono mni e i,1 nessun. luogo deci<lere del• l'atteggiamento della clo.. 1$e operaia. Se gli agenti imperialisti e i provo– catori poteHcro ispirare l'azione del– la cJasse operaia, i nemici della Po– lonia popolare e del socialismo a– vrebbero un compilo ben più facile 297
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