Volontà - anno X - n.5 - 1 gennaio 1957

buloso, ,ma morgana fallace », o quando afferma l'aspirazione ad un par– tito che sia e< il partito delle masse che vogliono liberarsi con i propri mezzi autonomamente dalla schiavitù politica ed industriale attraverso l'organizzazione della economia sociale, non un partito che si serve delle masse per tentare imitazioni eroiche dei giacobini francesi» - allora son idee che andrebbero ripensate anche da noi, seppure in. termini attuali, e potrebbero llÌUtarci ad uscire de1ll 1 inazione in Cui continuiamo? Anche la crisi del PCI si mostra un aspetto della svirilizzazione del popolo italiano che il fascismo ha lasciato in eredità ai suoi successori nel potere politico. E' possibile com'è possibile l'invadenza della Chiesa, nelle industrie nelle scuole ecc., solo perchè il medio italiano, che s'è fatto uo– mo durante il ventennio non ha spina dorsale pi-ù, manca di sensibilità, non sente e non vede se non c'è temporali e fulmini. Perciò anche nella crisi del PCI l'essenziale è al di là del ragiona• mento. E forse il suo efietto positivo più ragguardevole non sta tanto nei consensi (spesso superficiali e fuggevoli) alle coraggiose parole dei dissi– denti quanto nel ribrezzo (questo più forte più duraturo) che lum. susci– tato le parole di Togliatti o peggio ancora di uno che non lia la attenuante d'essere vissuto tanto tempo all'iuferrio, intendiamo Concetto Marche.,i. Non è possibile citarne. Tutto il di.,corso è un. orrOre. Come sarà bene che _lo rilegga. citi senta in sè attenuarsi· La uiolenza del sentimento anti-bol· !/Cevico. lrtsomma: in tutti i paesi è sempre più manifesto che lungo i canali dell'azione politica l'a::.ione degli Stati, l'a.::.ione delle élites che hanno conquistato il potere, fu solo del male, od almeno sopratutto del male. Ciò vale per i regimi pseudo-socialisti come quello francese o quello israe– liano, o pseudo-comuni.si.i come quello russo, o pseudo-liberali come quelli americano ed inglese. Non importa che tanlO più nwle si veda nei regimi dit.tatoriclli, con Nc1sscr ed i suoi, con, Fran{;O ed i suoi., ee<:,: anche dove invece della cosidetta dittatura c'è la cosidetui dem.ocra:ia il male dei Po- teri costituiti è ben cliiaro. - E' sempre più chiaro che la via m.aesrra dell'errore sta nella costitu.– zione, prima di tutto, di partiti chiusi, di chiese chiuse, di sindacati chiusi, che magari con l'inten:.ione originale di resistere allo Stato e di limitarne gli arbitri han finito per un'involuzio,ie necessaria col divenirne parte in– tegrante cd essen:iale. ll fondam.e11to della critica anarchica diviene sempre più evidente. Dob– biamo pensare che l'avvenire ci riporterà in primo piano, se lo vorremo. Mci intanto rimane il problema per oggi: che fare? Ancora: viva gli operai i contadini gli studenti gli intellettuali tutti i «lavoratori» d'Ungheria, all'opera nei loro liberi Consigli. (Mc, è un saluto che solo può dare, in verità, citi a sua volta in qualche suo modo è anch'egli all'opera.). c. ZACCARIA 228

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