Volontà - anno X - n.3-4 - 1 dicembre 1956

ra\'ano i migliori dei noslri. i\fa gli ila• liani avevano capito « da ,,ualc parie fos– .se la buona causa, quale /OHe la strada per alleggerire it pesante Jaw del popolo ila• liano ». E la migliore giovcn1ù era im11c- 1na1a in ques1a causa u avet.1asaputo tr<>• i,are da sè la via della rige11(!.ro:ione, la cl,iave rlell'avvenire e della libertà nella propria rivoha morale, nella propria so/• fere11:a » (Pag. 48-49), E questo, nonos1an- 1e ~ terrore che l'esercì10 d'occupazione tedesco seminava ovunque, con le decima– ;doni, le fucilazioni in massa, le cnmcre di tortura. Era nota la sua ferocia. A' Gc– novt1, per vendicarsi di cinque tedeschi uc– cisi dallo scoppio di unti bomba nel ci– uemn Odeon, erano alali uccisi, al pauo del Turchino, 59 ::mtifoscisti, presi a ca.so nel carcere Maraui, 1love finiva la povera gente arrestatn mohe vohe per nulla, o per dei piccoli furii (povcrn genie che si arrangit1,·a nel porto « ili quel tempo in cui i poveri dovevano eHere quasi eroi per non rubare qud poco che consemisse loro il non morire di fame » pag, 63). Cen– h'.>giovani, che avevano poco J>iÙdi venti anni e non nvcvano risposto all'appello <li chinnrnta, erano slati falciati da11a mitra– glia, alla Bencdicta, tiella zonn di Vohag• gio. Tuuo questo !i sapeva e ben allro ancora di terribile si sussurrava o si di– ceva quando ci si 1rova,·a al sicuro tra gente fidata. Gli iuliani, in generale, era– no contro i tedeschi: bisognava 1errorir.• r.arli per impedire gli alli di sabotaggio, per 1cncrli sonomeui. Era difficile non cadere nelle ma,lie della polir.ia tede!ca. Anche Piero Caleffi finisce per cadervi, insieme con la moglie (una bella figura di donna coraggiosa che partecipa con 1o stcs. so entusiasmo del m11ri10:1.llaResistenza). Arrestalo e sottoposto - era il sistema in usO - a tulle le sevizie ed alle più inu• mani torlure, pcrchè parli, perehe faccia i nomi degli :1.ppar1cnen1i alla tilla orga• nizz:i:done. Quale ironia! il centurone che :iveva scrvi10 al capitano Scbncidcr per picchiare a sangue il Caleffì, portava una fibbia metallica su cui era scritto: Gott mii w,s, Dio con noi. Tuui gli eserciti 220 - compreso quello delle Crociate - han– no Dio dalla Joro parte per dis1ruggere e ma!!a,:rarc). Caldfi non parla. La sua vo– lon!ll resiste, la sua coscienza rimane viva anche quando il fisico cede per il 1roppo dolore. E' deportato a Mauthauseo - una /HJrohi o caratteri gotici che vede sul fab– bricalo di una piccola stazione, a cui sa– rebbe uato appropriato aggiungervi il vcr– &o dantc,co 1< Lasciate 01ni speranza, voi che entrate :o. Quanti sono i ritornnti dai campi di sterminio? lt cinque per cento sohanlo su dodici milioni di uomini, donne, vcccl1i, bambini, che vi hanno tro\•a10 la morte, cd anche quella piceoln pcrccn1unlc è pa.1- sata auraverso la fame e le torture. Il racconto si fa più terribile, Il campo di i\lauthausen è una comunità di migliaia e migliaia di rclini umani, affamati, nuòi o vestiti di str:icci, obblig:iti, in quc11e condizioni, a lavorare duramcnle sotto la neve e con il freddo e 1a pioggi:i, puniti e per~ossi severamente se non resistono a.I– la fatica o per la minima infrazione; am• massati in slanzoni come « bestiame, 1a cui vita non conia », 1ccon le malnttie dcrivan. ti dalla de11u1rizione e dalla mancanza del– l'igiene più elementare; e l'ospedale rnsso - dove, anche se gi è malati bisognn 11 tuni i costi evitare di andarci - che è la 1ris1e anticamera del forno crematorio e delle camere a gas; eucri che più nienie hanno di umano, che continu:ino a vivere anthc dopo che lo spirito è 1pen10 e che <1ualcbevoh:1,·engono meni nel Torno ere• matorio quando non sono ancora del 1u110 morii fisicamente; i carnefici che sono pre– si nello stesso campo delle, vittime, i gio– \'trneui ebrei maschi che non vengono in• viati nelle camere a gas con i loro geni– tori pcrchè sen•ono a sodisfore le voglie bestiali dei capi-blocco. Tutto è abiezione, orrore, morte. Mn c'è qualchccosa di ancorn più dolo– roso: il processo di lcn1a degradazione, il progrcut\'o oicuramento della coscienza dovu10 alla pnura ed alla fame (Si fa pre• .1io a 1lire fame) per cui il pensiero 1i diuolve, la coacicnz:i naufraga, gli istinti

RkJQdWJsaXNoZXIy