Volontà - anno X - n.3-4 - 1 dicembre 1956

le suscitata dal suo processo. Ben pochi sono coloro che gli rendono l'omaggio che merita e rari sono quelli che hanno potuto penetrare l'originalitit e la grandezza del suo pensiero, la trascendenza della sua attività, l'integrità della sua morale e la prodigalità del suo eroismo, mu– to anonimo e quotidiano, con cui egli fecondava la semina di idee e di esempi, pienamente consapevole che non avrebbe beneficiato d'una raccolta che sapeva lontana e che non sarebbe sfoggito ai pericoli im– mediati che lo minacciavano. Ferrer pedagogo e moralista La concezione pedagogica di Fer– rer, è il solo mezzo capace d'incor– porare nella realtà sociale la libertà ch'essa persegue, libertà che sem– bra dissiparsi, allontanarsi da noi, in ragione diretta dei sacrifici che facciamo per raggiungerla: la scuo– la, quale l'ha concepita Ferrer, è nello stesso tempo la culla d' una morale nuova e l'unica garanzia del– la libertà che quella morale esige. Questa anticipazione pone Ferrer nella categoria dei costnittori del– l'Umauismo autentico, che non tol– lera alcun qualificativo e che i filo– sofi non ancora hanno concretato. a) Eclettismo di Ferrer. Per comprendere in che consista la gloria di Ferrer e quale fu il te– nore del suo insegnamento, basta leggere il severo suo giudizio sull'in– segnamento laico, che spesso, a di– spetto del suo antagonismo con quel. lo co11fcssionale, porta tuttavia in sè gli stessi errori e vizi. L'importan– za, la trascendenza di questo crite– rio s'accentua oggi mentre le lotte politiche e sociali si sforzano d'im– padronirsi del1a scuola, stn1mcnto agognato perchè soltanto esso può darci l'uomo di domani secondo la concezione degli uni o degli altri, ma tutti egualmente vittime dello stesso errore: voler sottomettere la natura umana alle ideologie. Che importa se la scuola rinun– cia aJle mire di alcune religioni, se essa diventa lo strumento d'un'altra dottrina filosofica! Questo il pensie– ro fondamentale di Ferrer. Quello cioè che suscitò contro di lui le ini– micizie generali, degli odi aperti o mascherati e che lo innab-,Òalla glo– ria d'aver rivendicato alla scuola - vale a dire per il fanciullo, per ,l'uo– mo futuro - deJle prerogative che trascendono la politica, il sociale e il filosofico. t soltanto cosi, sottoponendo tut– to al servizio della natura del (an– ciullo, che si può realizzare la cul– tura, la formazione obbiettiva del– l'uomo di domani. b) Pedagogia d'affermazioni. Pedagogia di affennazioni di fat– ti, di realtà positive, antidoto u.oico al concubinaggio d' immaginazioni, di egoismi e di conformismo che dal tempo dei tempi hanno costituito il grande piedisrnllo della pedagogia comune. Ecco perchè si potrebbe forse di– re che Ferrer è stato uno dei. tem– peramenti più eminentemente e de– cisamente conservatori, nel senso che le idee sue e il suo metodo ri. pudiavano la demagogia, senza met– tersi al servizio di niente nè di al– cuno, solo ponendosi al servizio del– l'uomo. Unicamente all'uomo, guar– dava, con spregio assoluto delle esi– genze e degli interessi materiali, fi. 179

RkJQdWJsaXNoZXIy