Volontà - anno X - n.3-4 - 1 dicembre 1956

sto riscatto operato da lui,agnu.s qui tollit peccata di una cultura fino a ieri immemore dei suoi doveri. Certo, Danilo Dolci non è un per– sonaggio comodo per i commissari di pubblica sicurezza. Io mi innnagi– no i loro discorsi: ~ In fondo, un brav'uomo. Ma uno scervellato, un seccatore, un piantagrane ». Siamo d'accordo: anche Dn.uilo è un seccntore: per questo gli hanno messo i ferri; per questo lo hanno arrestato; per questo lo hanno tra– ici.nato nel tango; per questo lo vorrebbero tenere per altri otto me· si in prigione. E sia pure. E poi? E i disoccupati di Partinico? e la fame di Partinico? e i bambini che muoiono di lame a Partinfoo? Che darete ad essi? che 1,arola di speranza e di conforto u• scirì1 per essi dalla vostra sentenza? No, questa non è, onorevole li• gnor P.M., una « comunissima vi– cenda giudiziaria ». Questo non è il processo di Danilo Dolci. Su quella panc11 tlegli imputati non c'è lui; altre colpe, altre incurie, altre crn• dehù, altri delitti siedono su quella panca: tutti li conoiìciamo, anche voi I i conoscete. Questa non è la causa di Danilo; e neanche di Partinico; e neanche del– la Sicilia. E la causa del nostro Pae– se: del nostro ~aese da redimere e da boni6eare. Si parla tra i giuristi di « boni• fica costituzionale»; siate voi, ma– gistrati, gli antesignani di questa ho• nifìca. Nella i\faremma della mia Tosca• na, nelJe terre incoltivate che 1i di- 1tribuiscono ai contadini, per poter 172 arrivare a seminare bisogna prima ipez.zare la crosta di tufo pietroso che vi è depositata da due millenni di alluvioni; per spezzarla occorro-, ne. i trattori: e so)o così, sotto quella ('tosta, ai trova la terra fertile e fre. s<-a, e in essa, ancora intatte, le tom– be dei nostri padri etnischi. Bisogna in tutta Italia spezzare nello stesso modo questa crosta di tradizionale leudalismo e di inerte conformismo burocratico che soffoca la nostra società: e ritrovare sotto la crosta spezzata il popolo vivo, il popolo sano, il popolo fertile, il po– polo vero del nostro Paese: e le tra– dizioni di saggia ed umana equità che esso ha conservato dai lontani millenni. Vorrei, signori Giudici, che voi senti8'e. con quale ansia migliaia di persone in tutta Italia attendono che voi decidiate con giustizia, che vuol dire anche con indipcndcn.ia e con coraggio, quella cau.s.a eccezionale: e che la vostra sia una senten.za che apra il cuore alla &peranza, non una sentenza che ribadisca la dispera– zione. (.olleghi e amici siciliani, noi sia– mo venuti in Sicilia, e vi ringrazia– mo di averci conscntjto di essere qui :.1 vostro :fianco, per dirvi che tutto quello che vi addolora, tutto quello che vi offende, addolora e offendt" anc-he noi. Questa vostra angoscia è anche la nostra angoscia: anche noi ci sentiamo bruciare dal vostro sde– gno. Vogliamo anche noi prendere ,nJle nostre spalle, coll'aiuto della Costituzione, iJ destino del nostro Paese. Qualche giorno f.a, afogliando w1 g1om111eatraniero, vi ho letto una

RkJQdWJsaXNoZXIy