Volontà - anno X - n.3-4 - 1 dicembre 1956

Al quartier l.at.ino, degli studenti uiconnnc1ano a percorrere le vie, a piccoli gruppi, acclamano la rivolu,zione ungherese e irweiscono contro l' eserci.to rosso. Manifestini, manifesti, cartelloni circolano o sono affissi: esprimono la .~impraia dei gru.ppi di sinistra per l'Ungheria. Comizi sono or:,s(U1,iz::.ati dai catt.olici (di tendenza integrali.sta, cioè clericali) e dal r,umimento Na– zione-frmicese, realista. All'uscita, di quest'ultima riunione, un migliaio di ascoltatori formano delle colonne e man,ifestano davanti ai locali co– munisti. Nel frattempo, le uotizie concernenti la repressione in Ungheria, au– menl.ano la tensione. La quasi totalità dei movimenti, partiti, raggruppa– menti., clecidono di rendere omaggio ai combattenti ungheresi con tuta ,:erimonia al Soldato Ignoto, in piazza Eloile. La stessa sera, mercoledì 7 no,;embre, cinqua11t.amila parigini si ritrovano nella vasta piazza, e con– sigli<?ri municipali e deputati, ci,u;i della scia.rpµ tricolore, depositano gerbe di fiori sui colori ungheresi. V i sono là dei cristiani, dei socialisti, degli studenti, degli ex-combattenti, dei semplici cittadini venuti a titolo individuale. I giovani sono molto numerosi, accorsi dal quartier latino o raggruppati attomo a qualche militante politico, e anche riuniti i11, squadre di ex-paracadutisti. Infatti, vi è là un campione quasi completo di tutti gli strati sociali. E da questi giovani, stauc/ri ben presto della cerimonia ufficiale, parte un grido, immccliatamente ripr€$O, com.e se i11,fip.e rioo– 'lasse un desiderio comune: « Il fuoco al I'.C. )), Ed il percorso che va da l'Etoile ci Clwteac/ur1,,cioè tre chilometri, è fatto quasi cli corsa. Quando, a colo1111ecli m.iUe o di cinquecento i manifestanti. arrivano davanti alla sede del Comitato centrale del P.C. - un edificio d'angolo cl.i sei piani, con sbarre, porte e imt>oste chiuse, vi sono giù parecchie migliaia di ma– nifestanti che sca,ulano « Soviet Assassini», « Libertù per l'Ungheria l>. Le Compagnie Repubblicane di Sicurezza (C.R.S.) non tentato affatto di opporsi alla marea ur1!a11a che aumenta. I custodi comunisti apparsi ai balconi, llu1cimw sui ma11,ifestrut1idelle bottiglie piene di aqqua o di acido. Quc,chc giovane arriva a forzare le imposte ciel pian•terre,w, a pe– netrare nell'immobile, si bai.tono fino al primo piano e dopo di ~wer get– tato carte e mobili nella via, rompono qualche bottiglia di benzina e pro– vocano l'incendio. I manifestanti si diri.go110poi verso i locali delL'« Hu• manité » dove nuovi tumulti scoppiano e si prolungano nella notte. L'indomani, i giornali del maltino non. escono. La Federazione del Li– bro affiliata alla C. G. T. ha fatto cessare il lavoro. Essa spiegherà, in un comunicato, che il suo movimento non è stato scatenato per sostenere il P.C .• ma per dife,ulere i,L diri.tto al lavoro degli opera.i i,npiegati in un giornale « del quale necessariamente non sposano ]e idee ». Il giovecfi sera., i comuni.sti (che il giorno precedente, nella serata, avevano tentato uri.acontromanifestazione) la11.cia,wdelle colonne di protesta. con la parolei d'ordine: « Il fascismo non p<tsserà ». Ma l'entusiasmo è debole. La popolazione, che i giorni precedenti, dalla finestra, aveva ap-

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