Volontà - anno X - n.3-4 - 1 dicembre 1956

portanti si preparano a sostenere uno sciopero. L'effetto di questo male► &ere pare essersi manifestato nelle stesse sfere governative. Infatti, mentre scriviamo queste righe, il ministro del Lavoro, Di Migone, e il direttore nazionale del Lavoro, il capitano di corvetta Cabut, hanno presentato Je Joro dimissioni. Non si può .ancora pre\•edcre in quale misura <1ueste di. missioni influiranno sulla politica ufficiale seguita in campo operaio, FQrse qualche concessione sarà accordata, in modo da diminuire il malcontento, ma è poco probabile che si manifosti un cambiamento fondamentale, in ragione dellç fort.e in gioco e de.ll 'orientamento sociale del governo. Questo orientamento è stato rivelato da una d.ichiarazione del presidente provvi• sorio, generale Aramburu, secondo Ja quale l'agitazione operaia attuale sarebbe artificiosamente fomentata dai comunisti. Dobbiamo precisare che gli elementi comunisti fanno ciò che po!=sono per pescare in acque torbide e fotwo alleanza con i peronisti tentando di attirarli nel loro campo. Ma la loro influenza reale sul movimento ope• <raio è poco importante: sarebbe ancora minore se il go\'erno cd i suoi consiglieri non facessero il Joro gioco attribuendogli una importanza che sono lungi rlal possedere. Aggiunb~amo che l'offensiva che si oppone alJe rivendicazioni operaie non ò soltanto condotta clall'clemcnto padronale, cioè dai datori di 1avoro delJ'industria privata. La Stato vi partecipa, come im1>resario, adottando lo stesso atteggiamento. Un tipico esempio è fornito dal ministero dei Trasportj il quale, attra• verso la Flotta argentina di .Navigazione d'Oltre-Mare (F.A. .U.) ha pre• teso ignorare la Federazione Operaia delle Costruzioni Navali, ed ha ]i. cenziato cinque mila operai di questa impresa, in risposta ad una petizione che reclamava la giornata di sei ore. Questo lock•out, a carattere provo– catorio, si urtò contro l'atteggiamento molto fermo della Federazione che accettò la lotta e denunciò in termini vigorosi la posizione antisindacale del Ministero. Ne scgul un processo di « ingiurie al ministro» aperto contro il çompn~o Domingo Trama, segretario della vecchia organizzazione com• bntti,•a delle costruzioni navali. Nello stesso tempo, le corporazioni ma– rittime ccl i diversi settori fcrro,•ieri, gli impiegati dei tram c'altri operai pubblici si trovano ancora, o sono stati in conflitto, con il ministero dei Trasporti, che è l'impresa che possiede iJ numero maggiore di salariati del pne;e. Un altro potente strumento di controllo e di pressione sui lavoratori risiede neH'inten-ento dello Stato in seno alJa C.G.L. e alla maggior parte delle federazioni e dei sindacati. Si sa che ]a C.G . L. a struttura centraliz. zata prima di Peron 1 si trasformò nel corso di questi uhimi dieci anni in centrale verticale e totaHtaria, a disposizione del dittatore, diventando <:OSÌ In sua principale base di sostegno. Nel novembre 1955, il governo Ar:nnburu decise d'intervenire in seno alla centrale e .alle sue filiali, ri• spondendo cosi alJa domanda di numerosi militanti operai, i quali vede. vano in <JUC.sta insolita misura il solo mezzo di eliminare le gerarchie pe• 151

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