Volontà - anno X - n.3-4 - 1 dicembre 1956

Conoscilndo le disposizioni ufficiali più volte ripetute, per ciò che con• cerne la produttività e l'opposizione agli aumenti di tutti i salari, tanto i padroni quanto gli operai sanno quale sarà, la decisione degli arbitri: una sentenza Iavorcvolc ai primi, E questa sentenza ha, in un certo senso, forza di legge. Infatti, J'offensiva ]>Odronale è appoggiata dallo Stato che dispone, in queste occasioni, di mezzi potenti di controllo e Jj coercizione sui lavo• ratori, mezzi messi in uso sotto la dittatura e 1>recisamente con questo scopo. Qnesti mezz~ tecnici sono a disposizione del ministro del Lavoro e della :Previdenza Sociale che ha il potere di riconoscere o di ri'fiutare la « pcrso– nalirà rappresentativa » ai sindacati. Nello stesso modo, la decisione d'un funzionario che occup,1 il posto di Direttore Nazionale del Lworo e della Azione Sociale, può dichiarare illegale qualunque sciopero oneraio. Lo stesso funzionario possiede o si attribuisce tutti i poteri di con• trollo sul movimento operaio, e tutte le prerogative per regolare le rela– zioni nel campo del lavoro. Questa istituzione tipicamente peronista è stata conservata intatta, con Ja sua struttura burocratica invariata, e le esperienze tentate fino ad oggi provano che essa ha funzionato in pieno per respingere le rive1Jdicazioni operaie, per fa,•orire 1a non-applicazione degli accordi esisLent.i da parie del padronato, per scatenare le rappresaglie anti.operaie. Un fatto significativo: la maggior parte dei membri del gruppo di as• sistenti giuridici che stanno attomo al ministro del Lavoro sono avvocati del– le grandi imprese, retribuiti da queste e prestano gratuitamente il loro ser– vizio aJ ministero « per collaborare al successo della rivoluzione e della democrazia ».... Quando, lo scorso febbraio, gli accordi di lavoro - im– posti più che discussi, nel 1954 - giunsero ad espirazione, questo ministero decretò un aumento straordinario dei salari del 10 per cento, ciò che, in confronto del costo della vita, costituiva un aumento ridicolo. Tel10 &tesso tempo, il ministro decise che delle commissioni parile• tiche dovevano essere costituite in tutte le industrie allo scopo di discuterne 1e nuove convenzioni. Queste commissioni si riuniscono a Jluenos Aires e le 1oro decisioni sono teoricamente valide per l'insieme del paese. li de– creto in questione st.ahiliva che le commissioni paritetiche non potevano discutere che di due soggetti: i salari e la produttività, ciò che significava che le rivendicazioni 01>eraie, al di fuori di qnel1e riguardanti la paga, erano eliminate. Le delegazioni padronali sfruttarono questa clausola al massimo e si rifiutarono di :.bordare ogni questione non menzionata nel decreto. Invece, esse furono meno formaliste, quando fu necessario di B))])licare lo ste8SO decreto •riguardante l'aumento del 10 per cento. Numerosi industriali si rifiutarono, molto naturalmente, di pagare l'aumento e degli scioperi seop• piarono per imporlo. L'immobilismo del ministro del Lavoro e delJu Previdenza Sociale, in certi t"..asi~ il suo atteggiamento padrona.le in certi altri hanno provocato una profonda insoddisfazione tra i lavor~tori e parecchie corporazioni im- 150

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