Volontà - anno IX - n.12 - 1 luglio 1956
LA LIBERTA' LA RECENTE campagna eletto• rale è staia un'occasione di più per mettere in luce il poco o il nes– sun rispetto che i politici di lutti i colori hanno della libertà. Per due mesi. es.ii si sono sfor.tati di far credere al popolo che è sovra– no, che è libero di eleggere gli uo– mini che dovranno, in nome suo, :uuministrare o go,•ernare, ma in realti1 hanno costretto gli elettori, con la propaganda massiccia, con le intimazioni, le minacce, i ricatti, gli imbrogli a votare nella direzione che i politici ed i preti volevano. !Da una pnrte, si è agitalo Jo spauracchio del. la Confintcsa, cioè della Fame, dal– l'altra quello della scomunica, cioè dell'ln(emo. I partiti, ed ancor pii1 la CJticsa, 1:>erdue mesi si sono trasformati in crfìcicnti officine di 1>ropnganda elet– torale. ton cerchiamo, come lutti hanno fatto, atLrn,•erso cifre, di misurare la forza degli uni o la debolezze degli allri, constnlhuuo, invcoo, che la mo– bilitazione generale dei 1>olitici con l'intervento aperto, sfaccialo della Chiesa durante la consultazione elet– torale, è stata una delle 1)ii1grandi violazioni della libertà di tutti noi, eit1adi11j italiani. Tutto <1ucsto è staio cd è e sarà rem1)rc po~ibile pcrchè non si ha una visione chiara dei 1>rohlcmi ao– cia1i. Di essi si ha la stessa ,risione erra– ta che si ha della storia la •111ale è generalmente veusata come un suc– cedersi di grandi avvenimenti, di guerre, di grandi uomin.i, di genera– li, mentre è la ,,i1a dei 1>01>olicon tutte le loro J)nssioni, il loro lavoro, il loro ingegno creativo, la loro cul– tura. I problemi sociali cd economici sono .stati volutamente- smisurata– mente ingranditi e gonfiati da non essere J)iù alla statura dell'uomo co• nnmc. Tutto è stato .subordinato alla politica, tutto è considerato su un 1>iano di politica internazionale. Ciò che può accadere in un piccolo co– nume disperso dell'Italia, di cui la maggioranza di noi italiani ignoria– mo l'esistenza, dev'essere visto nel qundro -della lotta dei due blocchi. mondiali. Così, è quasi pii, facile~ e molto più comodo, considerarci cit– tadioi del mondo intero, piuttosto che cittadfoi della piccola comunità in cui viviamo. Ne risuhn che, non riuscendo a veder chiaro in quei grandi grossi problemi, tra.scuriamo quelli che sono a portata di mano e delle nostre 1>ossibilit.~. l grandi uomini, che hanno la re– sponsabiliti, del governo di un pae– se, i capi politici del mondo intero non vogliono riconoscere una verità 635
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