Volontà - anno IX - n.12 - 1 luglio 1956
RECENSIONI ALESSANDRO SCRIAVI Il Comune Ieri Oggi Domani 0,>«e NuO\'C, Roma, 1956 Quest"opera, di un centinaio di ,pagine, traila. in 1J11 ,modo molto chiaro i proble– mi del Comune che l'autore definisce 11: cel- 1.uln co.51iwti,:a del twuto connettivo della società». Parte dal Modio-c,·o, quando il Comune nacque come primo ha1uardo della liberti della conmni1à contro h, f:OCietà feudale o oonlro l"i1m1sione dei barbaci e dettò i « principi della democra:.ia 11el cuore e nel coswm.e ,foi :suoi. compo,umti ,,_ Il contra.no di met.Uidria che pone\'a fine alla serviti'1 della gleba, il sorgere dell'arti. gianato, 110110 ,slalc offcnnaz.ioni della lihtt• tà del Javoro. In America inveec il eomune ebbe ori• gi11i pioncrislichc: r~>pre5entò le prime CO• 111unità di cmigr.anli europei che 6i unirono 8JM>nlaneamente per un birogno di difesa o, J>er comuni ne«e8ilà. Le istituzioni comunali eooo una r:oceNi• là della società: t.en1..a di CMe (e qui viene eit:110 A. Tocqueville) una n:n;ionc non può dan1i un go\·eroo libero. Lo SJ>irito di autonon1ia comunale, era insito l"l(ill3formazione dei primi comuni; si è perduto vl3 via c<1 oggi sui comuni })e· &ano i controlli ,1n1nli, le intfflerenze del governo cent.-alo in tulli i campi drlla loro attività (a quNIO :propos.ilo &Onociwrdate le noie jdee di Einaudi o di Salvemini i■ dif~a dell'autononiia comunale), L'autonomia comunale, non è però con– cepibile eenza r:1utonomia dei meui 6n:ut• ziari e quindi è nCCC16S,ario cercare il J>ià 11 o,;sibilo di trovare il d:wnro nell'runbito del oomune, evitando le evasioni rl6(..lli (che 80- no un CO$lumo in ltalia, peNino la Chieu le auolve, menlre in America, siccome il sistemn tributario ris1>onde a delle reali ne– cessità ed il danaro 1mbblico è ammini~lra• to con onestà, quasi tulli considerana un do– vere ~>ngare le imposte) e preoceupandoai di fare un &aggio impiego del Danuo .Pub. blico, con la c06tl'Ur.ione di ca~ 1:ie. i piii bisognosi, di opere as,;isteruiali, di scuole, di cucine oconomichc, di univeNiilà pofO• lari, «e. ~fa è necessario eourarre il comune al controllo dello Sto.lo, il <1uale soffoca le li– bere inizi:nive che potttbbero n11scere lo– ,calmenle, fa credere alfa gente che tu.tto de\·e venin: <la Roma e toglie (ed e questo lnolto •srnve) il &e1l60di respotMabilitit agli :1mmini61ratori del comune, ponendoli ift una posizione di ubbidienta. 11 potere dev·CSM!re E;;J)nrpai;]into, ciei: nelle mani del mnggior numuo di 'F(!1"o>One. Anche nei c<>nrnnidelle grandi eillà, come Mila110, Roma, :Napoli, le amminialrazioni <lebhono essere due.otrate come lo ~ gìii nei comuni di ,Parigi, Londra e Berlino. E' neee.liì.lrio una programmazione di la– vori da alluaui subito o rm!\·edibili in un 51ros,;imo futuro nell'ambito di .una comu– nilà, per ooordinare le opere tra di loro. in modo di averne il mas&imo di efficacia « 110n. solo sotto l'aspetl-0 della Wro eco110- mia ... ma altresì in fim:r:ione wcial-0 di un più atxll1:za10 spidto comu11i1ar-io, di un .ceti• so più elCMto della' 1,ersonalità uma11a ». Ques1a programmazione eviterebbe per ~. la q >eeula:t.ione delle aeree fabbrieabili 1111. bilendo in anticiJ)O le zone dcstin:ite all'e• dilizia J)OJ'l()lare e non :tecadrebbe quello che è aceadu10 a Roma, dove una Societl dispone in t.ette località diverso di ben 2.871.000 mq. di aeree fabbricabili e può, costruendo un primo louo in punti ilral•· 687
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