Volontà - anno IX - n.12 - 1 luglio 1956

La verità 110n. è co.sì.com1,licata come Ne,mi vuot farlu apparire. E diciamo Ne1111i per caraueri;:.arc il di.scorso, ma p0tre?11mo ri11etere t'ar- 5omemo con <Jtwlsiasi allro uome di polilici ,wstrm1i: chè eui ,con 1u11i ;;oli<lali11.elprofonclo, in un.a omertà essen::iale che li spinge a preseuwre Staliu come il solo colpevole. la uerità è così. semplice, limpid<1, nmla. Colpevoli sono tutli. Il pro– cesso a Stalin C, in veriti1, il processo ai politici di mestiere, Perci.-0 i sinistri p0litici professionali itali<1ni non f<1n110 aluo che pro... durre fumo attorno alla cad11t11di Swlin. Fu.mo siff<1tto e/te possono pre– se11.tarlocome luce, s'inte,uie: ma è fumo. Le rifles.siorii di Togliatti e cli Nenni so,w cli fauo giostre ,,uomo ad un vacuo. Nou loro potramw mai ricouoscere che alla radice e/ella mostruosa concezione che Ira finito col 1mrtorire in, Russia Stalin, c'è In gente come loro, c'è la loro pretesa cli essere Migliori, c'è fo loro stupida certe;za di capire dove l'uomo con11m.e non capisce, l'orgoglio insensato che li fa po• stularsi da sè come Capi, come cn,,i necessari, che sen;,,, di loro il popol.-0 nori scrprebbe coi,truire nulla. Dentro di sè debbono pure sentire clw in radice dell'errore è in loro: poichè Stali,,, era uno cli loro, amico di tutti loro, e<.I erano f,11.0 cui ier~ lieti ed onomti cli sen,tirsi esecutori lii suoi orclini - il clic lascimm loro umi sfera ,m,pli.$sima di conuuulo. 1\fa non lo amm.etteram,o mai. Conti11ueramw a dWertare il uwrxi.smo, a discorrere di storici;zare " porre profondi quesiti, ma sen:.a mai rispondervi.. Il loro scopo è ovvio. Gravando i l.-Or gregari - (.>cl i loro coUeglii più com.lidi - di proble– mi-da•risolvere estranei al vero fondo del Problema Maggiore che si uuole ,i.a.sco,ulere, si otterrà ciò che occorre alla co,r,servazio11.e ciel /JOtere dei capi: evitare che la gente della « bcise » s'c,ccorga114di navigare ,~l fr1,mo, abbiano an:i. l'illusione di. essere invece in un flusso di luce. Più che mai, sape,uio che si riderà cli noi, che saremo chia,,wti don– chisciotte, ,wi insistìamo J>erciò nella nostra volontà fondamentale, l'a,ui– politica. Nel nostro tempo i ,,otitici di mestiere son. divenut·i la piaga mag– g'iore, la maggiore sorgente cli veleni clella vita. sociale. Oggi hanno a lc,ro ,li.sposì:ione sì. grandi m.e:.:i di coercizione det pros.simo ( me:.:.i per la violenza e me:.zi per l'inganno) eh.e ,iesswi. Sig,wre ciel ~sato ha mai so. gnato, che co,uento,w loro di farsi immense possibilùà cli comcmdo. I mali sociali .si chiamati-O, in. primis: involu:ioue autoritaria i,ievi– rabUe delle r,wcchine di comando in atto, che solo per analogie p1trffmente esteriori si chiamano ancora cogli stes.si nomi di be,,,. ahre del passato, Partito, Chiesa, Sindacati. E' contro di loro, contro i professionisti e/ella. politicc1, elle se ne ser. uono, che bisogna dirigere la lotta. 632

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