Volontà - anno IX - n.12 - 1 luglio 1956
una grande mobìlitazione dell'opinione pubblica sul piano giuridico-costi• tur.ionale, 1,er grandi riforme generali, come, ad e!., quella della naziona.: Ji.,,za:r.ionedell'industria elettrica, i aocialisti e una piccola parte dei co– munisti, lumno messo in evidenza l'importanza delle lotte aziendali, sul pirmo economico-tecnico, con maggiore illlpegno, maggiore attenzione per i problemi a;t,iendali, maggior senso m1itario alla base, maggiore elasticità e maggiore 1,artecipazione dolla hase alla vita sindacale. Tuttavia questa coscienza di politica di minoranza - fatta di saggia umiltà e di senso delle reali 1>roporzioni dei falli e delle 8ituazioni - non ha partorito nulla: i socialisti 11011 hanno tracciato delle strad.e ben precise; non hanno criti– cato il tipo della organir.r.azione sindacale, nè hanno parlato a fondo per una radicale riforma delle Commissioni loteme e delle Camere del La– voro, come prima indispensabile fase di ripresa di contauo con gli operai e di rottura dei cerchi çhiusi dei funzionari e dei politici e sindacalisti di mestiere. ln certo scuso il torto dei socialisti it..i.liani è quello di non essere suf– ficientemenle presenti. Questo è H loro limite. Essi rappresentano uno stato d'animo critico, sveglio, non accecato comunque dall'imponenza del nu– mero di adesioni e dall'imponenza dell'apparato; sono come j protestanti rispetto alla uniformità teologica dei çattolici, per fare un esempio; la loro è 1lil1 un'afTcnuazione di personaliti, che un movimento. Una recente inchiesta pubblicata d;illa rivista ((Nord e Sud » · sulla struttura interna del P.S.I., relati\'amente all'Italia Centrale e Meridionale, h:i messo in rilievo che la spina dorsale di questo partito è costituita da avvocati e Uberi professionisti, ciascuno dei quali ha una c.Hentela più o meno larga, con un centro adesivo e una larga periferia molto labile. Sotto tale USJ)ello, bisogna veramente riconoscere che una delle benemerenze del P.C.I., a parte tutti i difetti e tutli j pericoli di una sua eventuale afferma– zione, è quelJa di aver saputo portare alla ribalta politica le classi più po– vnc, che 6nora erano rimaste foori del giro ufficiale della storia, 6oppian– tando in questo la funzione trad.izionale del P.S.I. Clie a tale scopo ci si eia serviti delle mitologie della Rivoluzione di Ottobre e degli irrazionali; 6llti J>Opolari, sfruttando le vaure le s1>eranze le illusioni e le stesse nevrosi collcllive, è un altro discor-so, che potrebbe far parte di un capitolo sulla • natura umana ». E' un fatto che la gran parte del popolo italiano, ~ non è rim:ista for– malmente cattolica e comunque agganciata ai partiti di ispirazioue callo• Uca, (' comunista per adesione, quando non lo è per partecipazione. Detto ciò, mi sembra ingenuo, quando non è calcolato a secondi fini, chiedere al P.S.I. una rottura clamorosa col iP.C.I., una nuova scissione sin– dacale, o credere 6oltaoto che quesla sia possibile immediatamente. ~ il P.S.I. avesse rotto nel 1948, quando Saragat lo chiedeva e J>CT suo conto lo foce, avremmo avuto un partilo di avvocati e liberi professionisti annaspante nel vuoto a sinistra, con grosse tentazioni di aggancio a destra, senza il cootrap1,eso di una forza reale, radicata nel tessuto più giovane del 677
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