Volontà - anno IX - n.12 - 1 luglio 1956

lora, come non hanno ca1>ito ancora, tranne rare eccezioni, che non basta. no le -parole a lar trionfare la ve– rità e la giustizia; che non si pote– va ottenere la liberazione dei due processati ,per il tramite di una isti– tuzione nata e sorretta da una socie– tà che condannava in partenza per– aino il 1>ensiero di Sacco e Vanzetti. Quee.i-i per di più non fecero nulla per ingraziarsi j( giudice e la giu– ria: esposero Je loro idee politiche con orgoglio e chiarezza, e piit vohe aollolincarono con sonore risate le assurde formalità della Corte. ll verdetto di coudaruta emesso e Plymouth era stato creato ad -arte co– me un pregiudizievole preeedente J>enale; e poichè per volere della Corte i 1>rocessi dei due anarchici furono abbinati, esso agì anche a de. 1rimento di Sacco. Moorc pensavia che avrebbe facilmente potuto otte– nere l'assoluzione di Vanzetti sol che avesse insistito sul fatto che la pro– \'& indiziaria .su cui si basava l'accu– ia era troppo inconsistente. Sapeva però - <per la conoscenza che aveva delle aule giudiziarie - che in tal caso non si sarebbe in alcun modo &alvato Sacco. Non perchè a carico di questi fosse emerso qualcosa di più positivo, ma perchè la sovraecci– tazione degli animi, l' od.io politico ed il 1>restigio delJa magistratura ri– chieclevano che almeno un colpevo,. le in ogni modo ci fosse! Egli la'SCiò d.cciderc a Vanzetti <ilqnale rispose: (C S:i:lvate Nick, egli ha moglie e fi– gli >>. Così il dibattito si protrasse fino al 14 luglio 1921, tra iscoocer– lanti messe in iscena -della Corte, im• 1>egnata a fonclo a non mollare le sue \,;iUime, e sostenuta da un grande ap. parato di for-~e militarti, noucfiè da 672 una 1>arte considerevole dell'opinio,. ne pubblica della quale essa aveva saputo aizzare i ~entimenti piit r~ · lrivi. J'ur non risultando dal dibattito che 1< una prcsunz-ione di reità » che facilmente ])Oteva essere coniutata, i giurati emisero un verdetto di assafi.– sinio in 1° grado 1>er il <Juale, se– condo le leggi vigenti nel Massachus– sett.s, Sacco e Vanzetti dovevano es– sere condannati alla 6e<Ua elettrica. Nel suo rapporto al govemo di Ro– ma il Console italiano che aveva as– sistito a lutto il procc:sso, scrisse: «. Nep1mre l'omhr-a di ,una prova fu rpresentala contro gli imputati, i quali sono stati condannati •per odio p~litico e di razza ». La stampa proletaria di tutto il mondo si sollevò contro l'infame ver– detto, e le organizzazioni operaie domandarono ltn nuovo proteeso. TI comitato di difesa pro Sacco e Van– zetti riscosse appoggi morali e ma– teriali da par.te di tutte le associa– ,,;icni operaie americane, di Unioni indi•Jlendenti, Socjetà politiche e ru Mutuo Soccorso. Una serje di dimo– ,strazioni, proteste e attentati contro le sedi diplomatiche degli S.U. in– dusse la ,Magistratura alla ripresa del processo i I 29 ottobre 1921 nella stes– ,sa Dedham, e iMoore chiese l'annul– lamento del ,•erdetto. Ma non si trat- 1ava che di un'edizione riveduta e amp·liata od.ellacommedia svolta nel giugno precedente con pii1 larga e deci-sa vresa ·di posiz-ione da parte del rpubblico rpro e contro gli hn– putati. I giudizi degli avversari si cristal– lizzarono, in base non a prove reali? a fatti, ma alle idee preconcette con– tro i radicali e gl'·immigrati. Cosie-

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