Volontà - anno IX - n.12 - 1 luglio 1956
pello a11'« asilo democratico» e elie come tali potcwano legittimamente es.sere rimessi agli e1ecuLOri della M.V.D.? Ma con questa moti,•azio– nc, chi non è &lato collaboratore dei nazisti, a cominciare dai comuni&ti stessi che han.no loro tracciata la strada, in Germania nel 1933, iu Au• Siria, poi in Polonia, poi in Fran– cia, seou parlare del doppio gioco sovietico in pagna, in Cecoslovac-– chia? Gli stCS!iiebrei tcde1chi, nella loro grande maggioranza, aono ,tali <locili ausiliari e s1>essodei profitta– tori deJl'hitlerismo, come potei es– serne lcsLimonio nel.la Ruhr nel 1934. Perchè bisogna dirlo: i sedicenti mercenari delJa S. A. - la maggior parte disoccupnli o manovali - pa– gavano j loro ci:q,i, i loro locali, i lo– ro 6pos1nmen1i, i loro J)&sti in co– nume ed in particolare le loro uni,.. formi (modificati di anno in anno per ragioni poco chiare); ed erano dei bottegai con le insegne israelite che ,·ende,•ano loro a rate la cami– cia nera ultimo modello, il bracciale con la croce uncinata, iJ kepi con il sottogola dj cuoio, gli stivali dllac– ciati e penino il pugnale regolame.n. tare, che porlava in teucre gotiche « BluL und Ehre » (Sangue ed ono– re). Ho io éh!SSO comperato, come ricordo, una camicia (civile) in er– satz di colone in una (li queste botte– ghe, quando uscii dalla vrigione centrale p0Ji1ica di Oortmund, ed io posso affermare che il padrone ed il 1>ersonale ecL i fornitori erano degli ebrei. lnfatti, l'anlisemilismo prati– ca.nle è rimaslo, anche tra i nazisti, il fallo di una minoranza di bestie al1a Julius S1roichcr, e le clireuive segrete che hnuno causato le grandi ovcra:r.ioui di cumeficino che colpi– rono ebrei t:igrm.i, ecc. non 80DO sta- te conosciute dalla 1>opolazione che dopo la guerra - nello &teuo modo che l'ukaze • darviniano • di H itlcr ordjnava la soppressione fisica degli ariani incurabili, J>azzi, tarati, inle.r– mj o colpiti da malallie organiche che H rendevano incnJ>aci ai lavori della guerra. Così, non è l'ideologia anliscmjta che è1 secondo me, il fattore deler– minante delle atrocità naziue: è piuttosto l'alleanza del pratici.amo terrori.sta - o ragione di Stato - spinto fino ad una sorte di fanatimo romantico dei u grandi me :r.zi ~ scn• za norma nè fine, con la /Jerv~sità Uiteute deUa specie umcma. Questa f>erversità, come l'indica il suo no- 1ue, spinge l'uomo a nuocersi mo• ralmcnle, il 1>ill ,spesso :i11r.1vuso Ja sofferenza e la dc1:,1Tnd.n:f.ionc altrui. Essa interviene in modo nrnssiocio appena sono realizzale certe condi– zioni di sen,itù, dj imprigionamento, di promiscui1à, di disuguaglianze e di insicurezza che caratterizzano al massimo 1 1 uni,•erso concentrazioni– sta- Tuttavia, certe nalure molto e– <1uilibrate gli resi.stono e l'ideale delPio - che non è la tH~sa 0068 dell'ideologia - può avere un ruolo importante in questa consen•azione dell'integrità personale in una solu– zione a; senza uscita •· L'ufficiale te– desco che doveva ordinare l'csecu:– z..ione di dodici ostaggi di Chatcau• briand. rifiutò di fare questo gesto e fu il primo a cadere sotto il J>iombo. Ad Oradour, un atlcggìnmenlo ana– logo ebbe le stesse conseguenze per clue sottuJficinli delle .S. e erigere monumenti ai morti avesse un signi– ficato, è a quei mori i che bisogne• rebbc inualzare delle statue. Ma la storia. etl in ,,arlicolnre In 659
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