Volontà - anno IX - n.12 - 1 luglio 1956

litica ai politici, la guerra ai gene– rali, la bellezza agli artisti, la reli– gione e la morale ai ·predicatori. An– che se consideriamo ( e <lobbiamo farlo) i dirigenti .Ji affari, i politici e i generali come facenti parte della nuova élites dei tecnici, la forma mentis resta la stessa. La figura del Tecnico Neutrale getta così la sua ombra su tutto il nostro tempo. È la figura caratteri• stica deJla Grande Rinuncia, e - CO· mc la presenta Erich Knhlcr - una specie di nichilismo di valori accom– pagnata da un'esaltazione della tec• nica.. « Che cosa volete che sia fat. 10? », chiede il tecnico, « Io lo (a. rò ». Molti scontenti della vita ame– ricana sono 1preoecupali dello spirito commerciale nell'arte, nella lettera– llua e nel pensiero, ma spesso ciò che sembra un vendere ,per denaro è in realti'l piuttosto una resa a di– screzione al senso di n.entralità pro– prio dei tecnici; la sensazione che la tecnica abbia in sé Ja propria etica e che l'uso della tecnica non debba essere giudicato in base a un sistema etico esterno a essa. Si può 1>arlare, parafrassando Wil– liam James, delle varietà delle es1>e– rienze tecniche in America. Ma si è lasciato in ombra il !atto delln uni– là di concezione che Je pervade e il cui punto essenziale è il senso 1>reva. lente di sicurezza e neutralità tecni– ca. Gli ingegneri, i -direttori di so– cietà, i membri dell'amministrazio– ne e degli uffici statali, gli scienzia– ti, gli ufficiali dell'esercito, gli avvo. cati, i soggettisti dei film e della ra– dio, gli .scrittori di avvisi pubblicita– ri, gli uomini che hanno contatti con il pubblico, per quanto diversi pos• sano essere da altri punti di vista, devono tutti fare un qualche lavoro la cui formn e i cui scopi sono deter. minati da altri. La posizione degli 6Cienziati li ,po– ne in una situazione distinta dagli altri tecnici. Data la loro libertà di lavoro, gli scienziati americani si so– no •poco curati di quello che si fa, nella societìt, con le loro scoperte. TI distacco della scienza, che cominciò in forma di difosa nei confronti di legami imbarazzanti che avrebbero 1>otu10 impedire Ja concentrazione ltoivoca su] lavoro scient~fico, si è trasformato in una barriera isolante. L'obicttivitù è divenuta quietismo e rinuncia, il disinteresse è divenuto mancanza di interesse, il metodo scientifico apatia sociale. L'orgoglio dello scienziato per la sua specializ– zazione ha rinforzato la muraglia che egli ha elevato fra ciò che veniva compiuto nel regno deJJa scienza e ciò che stava accadendo nel regno « non acientifico » dei rapporti u– mani. Ci volle la bomba atomica per ab– battere <1ueUn muraglia e risveglia– re negli scienziati americani il 6enso di res1>onsabilitì1 <per quel mondo che avevano tanto contribuito a fog. giare. Forse niente altro che la visio– ne della morte atomica - che Ro– bcrt M. Hutchius ha chiamato « }a buoua novella della dannazione » - avrebbe potuto raggiungere un tale effetto. I fisici americani sono di\'C• nuti uomjni che hanno conosciuto il 1>eccato e non possono cancellare la memoria. Il senso di turbamento e di colpa ha indotto alcuni di loro a dnre maggior impulso alle scienze della vita, ha spinto altri a sostene- 653

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