Volontà - anno IX - n.12 - 1 luglio 1956

!critla da Ortega y Gasset; facile pre– da di avventure rivoluzionarie e rea– zionarie, J I •1>t11Ho debole di tali studiosi sta nell'incapacità di accorgersi che uo– mini sradicati da un certo tipo di ter– reno sociale e istituzionale possono radicarsi in un altro. La perdita di taluni dei vecchi valori può influire alla lunga sulla sopravvivenza della cultura, ma quello che conta per la coesione di una cultura nel1e gene– razioni che immediatamente seguono ò se il popolo abbia - o creda di avere - ciò che la propria cultura gli ha insegnato ad apprezzare. 1\len. tre gB Americani sono stati dalle macchine «alienali», cioè strappati al loro antico .stato di contadini o artigiani indipendenti, la cultura di tale .stato ha ancora una forte presa su di loro. La perdita di un certo senso di indipendenza nei processi della produzione è stata sostituita dà .un senso di benessere nel campo dei consumi e nel live1lo della vita. La spinta della •proprietà non più rivol– ta agli strumenti d,.i lavoro, o a1la terra produttiva, ma ai beni di con– sumo, il senso di rpotenza e d.i pia– cere derivato -dai mezzi visivi e .au– ditivi e da quelli che permettono di muover-si, posti a dis1>osizionc della rivoluzione nei mezzi di comunica– zione, ]a soddisfazione di possedere ciò che sembra rendere accessibile i1 mondo dello spettacolo e dei diver– timenti, tutto il campo della cultura po1>olare, la sensazione di potere ac– cedere a nuove fonli di rcdd.ito e di esperienza: tutto ciò costituisce il nuovo terreno in cui gli Americani hanno trovato nuove radici. I valori derivati daHa misura del re,ldito e dai consumi, dallo status sociale e dalla cultura popolare so– no una serie di valori diversi da 11uelli del suolo, dcll' artigianato, della propriclìt produttiva su picco– la scala, e in questo senso tutto il touo fondamentale della civiltà ame– ricana è mutato sotto il regno della Grande Tecnologia. Ma quelto che conta è che, a Joro modo, anche que– sti sono valori, non vuoto o disor• dine. Ciò che rende l'intero processo an– che pili interessante è il fatto che sia stata l:t Grande Tecnologia a elevare il liveUo della vita, a creare tempo libero per gH svaghi, a portare una rivoluzione nei mezzi di comunica– zione e a stabilire le condizioni ne– cessarie alla nuova cultura popolare. Cioè è la macchina stessa che ha sot– tratto alla macchina operai, impie– gati e professionisti americani e ha trasferito i loro interessi e le loro energie vitali dalla produzione dei beni alla produzione del denaro gra • zie a cui comprare e godere i beni. In <1uesto senso la Grande Tecno• logia è stata una forza politica più couscrvatrioe che rivoluzionaria. · La Russia venne industrializzata sotto un regime comunista, il Giap– pone sotto un regime militarista, ep- 1mre in nessuno dei due casi l'inlro• <luzione della Grande Tecnologia ha formato mentalità disposte a mettere in discussione le basi dell'autorita– rismo. L'America venne industria– lizzala in regime capitalistico, ma le menti dei ]avoratori meccanici si sono preoccupate di piì1 ,del posto da esso occupato nella produzione ca– pitalistica e della loro parte nella distribuzione capitalistica che di porre in discussione la potenza e la 651

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