Volontà - anno IX - n.12 - 1 luglio 1956
te e molteplici manifestazioni, entro i limiti di unn loro concezione poli– tica o religiosa o filosofica; cd infine lutti coloro che uccid.ono nell'uomo ciò che vi è veramente di umano: la sua spontaneità, il suo giudizio, il suo spirito critico, il suo pensiero autonomi, tutti costoro, indistinta– mente, sono nemici delJa libertit. Qualunque opera, qualsiasi lavoro essi intendano (are, sarà sem1>re an– tisociale, cioè contro il progresso. J;: facile, <1uindi, capire chi siano i veri amici della libertà. In questo mio scritto, non ho mai, e di proposito, 'Parlato di anar– chismo. In un tema il cui soggetto è la libertà, forse <1ualcuno avrebbe JlOtuto pensare che anche noi crede– vamo in una libertà anarchica. Noi, invece, pensiamo che la liber– ti, non è l'appannaggio di nessuna teoria, di nessun partito, dj nessun movimento. Ma apJ)articne solo 11 chi, cou 111 sua azione, con il suo )a. voro, la costruisce giorno 1>er gior– no. Però, non ci sbagliamo e non in– ganniamo nessuno quando diciamo che noi anarchici ci situiamo tra gli amici della libertà. Non pretendiamo di avere una ve. rità da rilc,•are, nè d.i possedere per i111erola vcriti'1, Abbiamo delle idee che crediamo buone, ed anche giu– ste e quindi vere, mo. queste idee cer. chiamo di diffondere con la ller– suasionc, e mai con la fori;a. Kropotkin diceva giustamente: u Tutto ciò cHe noi possiamo fare è di comiglilire. Ed anche consiglian– do noi ti clicittmo: questo consiglio sarà pri.vo di ogni vaforJ se la tua stessa osservazione ,w,r. ti conduce a riconoscere che nw– rita di euere seguito ,-. Non ho quindi intenzione di in– dicare una strada di salvezza, come l'hanno (allo e lo stanno facendo tutti coloro che, durante le fieri elet. torali passate e recenti, hanno ripe– tuto e ri1>etono: votate per noi ed una volta che noi saremo al potere tutto and.r:'1 meglio: ci sari"1 il pane, la pace e la libertà. Sono, questi, beni che non vengo– no mai elargiti dall'alto, ma si con– <1uistano dal basso con dure lotte eà in,fìuit.i sacrifici. Con queste mie modeste ed afTrel– tate considerazioni che sono certa– mente anacronistiche nel clima di oggi, avrei ,,0Ju10 che tutti noi sen– tissimo l'urgenza di opporci con le nostre fone a questo mostro dèl ventesimo secolo che è il totalitari– smo. Di <1ualunque- colore esso sia~ è il peggiore distnittore delle CO• scienze, dei valori umani così come In bomba atomica lo è degli uomini e delle cose. E non ci si oppone al to1alitarismo, foccndo la scelta del meno peggio, cioè diventando alleati occasionali di un totalitarismo, solo perehè e$SOapJ>are in certi momen– ti e in date circostanze meno perico– loso di un altro. Le scomuniche, la messa all'indi– ce dei libri, l'invadem:a di Dfo in quello che è di Cesare, o l'invaden– za dello Stato in quello che è pen– siero ed arr;ione individuali; Ja cac– cia alle streghe che J>Orta sulla sedia elettrica Sacco e Vanzetti o le gran– di epurazioni sovietiche: la schiavitù della miseria dei vil1aggi retrogradi dell'Italia meridionale (e non sol– tnnlo Meridionale) o il lavoro for– zato dei grandi campi di concentr-a– mento de11o Stato socialista, o quel- 111dei popoli coloniali, sono il rove– scio della stes.:a medaglia e 1000 ve. 643
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