Volontà - anno IX - n.12 - 1 luglio 1956

salari degli OJ>erai seuentrionali, a 1>arte <p1alche eccezione, ehe sono più ahi di quello che sarebbe it li– vello ,wtnrale, ma sono i salari di fa_ me che dovrebbero essere portati, anche con la solidarietà dei lavora– tori del Nord, ad un livello umano. Troppo spesso viene rimproverata alla cJassc operaia la sua mancanza di solidaricti'1 verso gli strati di la– ,,oratori d1e si lro,,11110 in condizioni misere. Ma la condizione di lavo– ratore non è mai di « pri\'ilegio » ed ed è sempre precaria, e sempre mol– to incerta, per cui si possono com– prendere eerli egoismi e certe man– canze di solidarietà, mentre non è affatto giustificato gli egoismi dei ricchi. E del resto si sa che ogni vol– ta che si fa appello alla solidarietà dei lavoratori, essi rispondono sem– pre generosamente. TI che dice che è possibile associarli a rivendicazio– ni sociali clte ollrepassino i loro par– ticolari interessi. Ora, abbiamo la Corte Costituzio– nale, che è entrata it1 Cunzi,:me pro- 1>rio da 1>oco, che giudicherà sulla Costituzionalità di certe leggi. Dobbiamo •1>rendere allo con pia– cere che la Corte Costituzionale, con– tro il parere dell'avvocatura genera– le dello Stato, il che dice quanto sia democratico il nostro governo cle– rieale, si è dichiarata c0mJ>elente a giudicare stùla costjtuzionalitii delle leggi promulgate durante il fascismo. Così l'art. 113 della legge fascista (li 1mbblica sicurezza, che richiedeva la preventiva autorizzazione d1 poli– zia 1>erla distribuz-ione e l'aUìssionc di manilesti o giornali murali, è sta– lo giudicato illegittimo dalla Corte Cost.i1uzio1rnlc, Ma quanti processi, <1trnn1i impedimenti alla mawtfesta– zione di pensiero sono avvenuti in Italia, dalla cadu1a del fascismo ad oggi, per quel famigerato art. ll3. E quante violazioni alla liber1i1 ci sono in altri campi. La libertà di culto è stata in con– creto rinnegata con le persecuzioni contro ]e minoran7.e 1>rotestanti; la libertà di religione è violata ogni giorno nelle nostre scuole, dove il bambino, sia o no cattolico, è obbli– gato di rice\'ere un'educazione reli– giosa-cattolica ed incominciare la su:l giornata scolastica con una preghie. ra. Questo, oltre tutto, è un gra"e dcJiuo contro il bambino, in un tem– po in cui gli educatori. di tutte le scuole si sono 1rovati d'accordo nel– la assoluta necessità di rispettare la sua personalità. Ci lamentavamo de] fascismo che ave\'a introdotto l'insegnamento del– la religione cattolica, in ore stabili– te, nella scuola. Ora sucoed~ qual– checosa d.i peggio e di ben più gra– ve: non sono due ore settimanali solo di insegnamento religioso (f' delle quali volendo si pot.rchOO chie. dere l'esenzione) ma è tutto l' inse– gnamento che è penneato dello spi– rilo della religione cattolica. I nuo– ,·i programmi sco]astici dicono che « l' insegnameut.o religioso sia comi.• clerato come fo,u/ament.o e corom,. mento di tutta l'opera educativa. ». E di questo fatto, grave, gravissi– mo, perchè è il «condiz:ionamento,1. da parte della Chiesa Cattolica, di lulti gli italiani a J>arlire dall'inlan– zia, dobbiamo essere grati ai DUO\'i uomini di go"emo che, con l'aiuto dei comunisti, poterono introdurre l'articolo 7 nella nuova Costituzione.

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