Volontà - anno IX - n.12 - 1 luglio 1956

<( Di che vi lamentate?» sentiamo si>esso ripeterci. « C'è una repubbli– ca, in,•ccc della monarchia, esistono i partili di opposizione~ ci souo le )ibore elezioni che sono un ricono– scimento della sovranità del po1>olo, c'è, infine, una Costituzione; che ci gar,mtiscc le libertà fondamentali come uomini e come cittadini». Vien fallo cl i pensare a « f.,a /at• wria. degli animali» di Orwcll (spe. ro che nessuno si offenderà per il <·onfronto). Gli animali, di cui Orwell raccon– ta la storia, un giorno, stanchi di es– sere ~fruttati e maltrattati cfal 1>a– drone-uomo, se ne liberarono con una bella rivoluzione e si costitui– rono in una società di ]iberi e di uguali. A garanzia di questa loro conqui– slata libertà ed uguaglianza, si d.et– tero anch'essi una bc1la Costituzione. Su di un muro, e ben visibile, scris– ~ro i principi dell'animalismo, cioè un bel decalogo che regolava i rap– porti degli animali tra di loro e do– veva manlcnerli sullo stesso 1>iano dl uguaglianza. - · Ma essi non sa1>evano una cosa: che la libertù non si conserva con dei bei 1>rinci1>ie non è mai una conquista definitiva. Va vigilata e difosn giorno 1>ergiorno. E questo è il suo prezzo, cioè i1 solo modo per conservarla. Così, nella nuova societi1 di ani– mali, si formarono dei nuovi pa• droni, anch'essi animali, ma che op– primevano e sfrullavauo i loro com• pagni con la slessa ferocia del pa– drone-uomo che avevano cacciato. Do,,cttero 1>renclere atto, con gran– de stupore, perchè non sapevano quando e come ciò avesse potuto av. venire, che sul muro. dove 1mu volta stava scrillo: Tutti gli animali sono 1iguali ora vì si leggeva tutti gli animali sono uguali, mn <1ualcuru> è pi,ì uguale degli altri. Noi pure ci aceontcnliamo di car– ie costihtzionali, di bei discorsi sul– la democrazia e non ci accorgiamo ohe la nostra area di libertà si re– stringe ogni giorno e che la cl.istanza, •t11ale liberti, concessaci in teoria e quelle concrete di cui godiamo, è sempre maggiore. Gli esempi, purtro1>po non man• cano. In Italia, abbiamo pili di due mi– lioni di disoccu1>ati senza contare j milioni di coloro che· non sono clas. sificati « di1,occupati >) ma hanno dei salari cl.i fame. La Costituzione, che è piena di belle parole e di bei principi, garan– tisce ac1 ogni cittadino il ,liritto al lavoro. Ma se degli uomini stanchi di te• nere le bracce forzatamente oziose e di sopportare la fame, cercano di mettere in alto <1ucl loro diritto, suc– cedono i falli di Venosa, Barletta, Partinico ed altri. La polizia inter– viene per ris1ahilire l'ordine - che è que11o voluto dai padroni di Ro– ma - imprigiona ed, anunaz1.a. Per– sino un Danilo Dolci che cerca di aiutare della povera gente, schiava di un feudalesimo secolare, a pren– dere coscienza della proJ>ria uma– nità. non con la violenza ma dividen- 637

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