Volontà - anno IX - n.10-11 - 1 maggio 1956
certi 1iaesidella Sicilia, così oome aveva fat. to per la Lucania. Ma bisogna leggere queEto libro scnz;I pemare al primo; e lenendo conto di ciò che l'au1ore dice nella pre• fniione. Bisogna cercarvi cose più sempli– ci e modeste. E' il racconto di tre viaggi in Sicilia e delle cose di laggiù, come pos– s0110 cadere sollo l'occliio aperto di un viaggiatore senza pregiudizi, e di un uo– mo che vibra di simpatia umana per le sof• forcnzc altrui. li liLro è coslituito di tre parti (le pri– me due furono già pubblicate nel 1951 e '52 e fa terza è inedita): il ritorno del siciliano Impellitteri dall'America, dove e– gli è sindaco a New York; lo sciopero di Lercara Friddi; la visita alla madre di Salvatore Carnevale, un sindacalista ucciso dai signoroni locali. Il primo episodio è divertente: un sici– liano che è partito da Jsnello quand'era ancora bambino ed ora ritorna sindaco del· la più grande einà del mondo, è un avve• nimento di un'importanza tale da accende– re la fantasia e l'entusiasmo di tutti. gli isnellesi. La descrizione di questo ritorno: i preparativi per il ricevimento {un bandi– tore che grida nelle car1tonate che l'indo– mani tutli gli animali, gli asini, le capre, le 11ccore, i maiali devono essere chimi. nelle case e non passeggiare sulla pubbli• ca via, mcn1re 11oiil giorno dopo in chic• sa le mosche pigre e pazienti si poseranno sul volto dei fedeli e delle autorilà); tutti gli lm11eilineri che sbucano dalle diverse 11ar1idella Sicilia e rivendicano un .grado di parentela con l'illustre visitatore, la contro– versia sulle due case in ciascuna delle quali si dice che è nato questo gr:inde Impellit– teri, i discorsi semplici del banchcuo fi. nnle, sono tutti simpaticnmentc comici e di– verlenti. Con gli ahri due episodi eniriamo inve– ce in contano con il dolore della Sicilia. L'autore va u Lcrcara Freddi per visitare una solfatara e trova che i minatori sono in isciopero. E' una dura tona che stanno sostenendo con i1 padrone delle solCatare, un uomo duro, violento al quale hanno appiccicato il nomignolo di Nerone, ma la lotta è incominciata e uomini e donne sembrano decisi a continuarla. l visi pal– lidi e magri por1ano le 1raccc di una se• colare sofferenza. Sono i servi di un tempo remoto; la loro ra.1segnazio11epareva do– vesse durare eterna, invece è incominciata la loro risurrezione. E sembrano così si• Clll'i della nuov11 realtà in cammino, che perfino l'odio contro Nerone è caduto. Questo sentimento di vitlllria, di gente che sta scuotendo il giogo secolare, è an– corn più chiaro e forte nel terzo episodio. Francesca Carnevale ha avuto il figlio, Sai– valore Fortunato, ucciso per ordine dei si– gnoroni locali, perchè era sindacalista cd intendeva organizzare i. contadini, renderli coscienti dei loro dirini. Quesla madre non cede alla disperazione del dolore pcr– chè vuole giustizia, non 11uella delle leggi, ma la giustizia vera, la giusti:ia come real• tà della propria azione. Essa sta istruendo il processo contro il feudo, la mafia, le condi:ioni servili dei contadiriì, contro lo Stato, l'eterno processo degli sfruttali contro gli sfrunatori. Que• sia madre non piange: anzi le sue parole sono 11ictre, perchè la tragedia l'ha lrasfor– mata in un'ahra donna. Persino il suo lin• guaggio è nuovo; è quello del partito n cui apparteneva il figlio. Essn improvvisamente ne ha capito le idee, il coraggio ed il sa• erificio. « Cbi uccide me uccide Gesù Cri– sto » aveva dello U figlio, cd ora la madre sa che suo figlio è Cristo e che non morrà mai. Queslc « storie scritte e documentate con la fatica e la fame cd il coraggio (e tal. volta col sangue e con la morte) pongono alla coscienza di tulli gli onesti dei pro– fondi problemi sociali che nè i politici di. 11111i i tempi e di llltli i colori, nè le Chie– se hanno mai potuto risolvere perchè hanno sempre intesa per Ciu.sli:ia quella della Legge e dell'Autorità. G. B. 623
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