Volontà - anno IX - n.10-11 - 1 maggio 1956
obici, poichè, prima che siamo in grado di ripararci essi sono già pas– i:at, ~~ ~•;u!:~,.~~,:entro una piccola buca, aspettando che il fuoco si calmi; dò a Kat J:,1 the della mia gavetta, poi fumiamo u~rn sigan::tta. . <( Sì, Kat, dico tristemente, è dunque necessario che c, -separiamo)>, EaJj tace e mi guarda. t( ;,i ricordi Ktlt l'oca che abbiamo requisita? Ricordi in che. modo m·hai .sah,ato d;I m;cello c1uando era ancora un novizio e son ruuasto ferito per la 1 ,rima volta? Allora, piangevo ancora. Kat c1uasi tre anni sono tra,,cor,,i da quel giorno ... >). E•rli fa un cenno affermativo. L~ paura di restar .solo sorge allora repentina in mc. Quando Kat sarì, lra~portato altrO\e, non mi rimarrì, pii1 vicino alcun amico. (t Kat, bisogneri, in tutti i 1uodi che noi ci rivediamo, se la pace si forìi veramente 1>rima che tu ritorni ». t< Credi che con c1uesta mia zampa rotta sarò ancora atto al fronte? l) e;:,li chiede con ;mrnrezz.a. « Tu guarirai con del riposo. L'articolazione è in buone condizioni; può darsi che tutto vada bene ». fc Dammi ancorn una sigaretta n. 1< For.-:e noi potremo, pili tardi, metter su qualcl1ec:osa insieme, K.at >l. Sono molto triste. È impossibile che Kat, il mio runico Kat, dalle spalle sr,ioventi, dai baffi sottili, Kat che conosco meglio cli ogni altro essere umano, Kat con il quale ho diviso la vita di tutti c1uesli anni ... è impossi– bile r;he non riveda più Kat. << Dammi il luo indirizzo, ad ogni modo, Ka1, per quando sarò tor– nato a casa. Ed eccoti il mio intanto, te lo voglio scrivere l). Faccio srivolare il pezzo di c11rta nella mia tasca. Come mj sento gi.à nbhandonato, quantunque egli sia ancora seduto presso di me! Devo dun– c1ue spararud prc:ito una palla in un piede per poter restare vicino a Jui? Improv,·isamcntc Kat emetle una specie ,li gorgogliamento e diventa ,·erde e giallo. << Avanziamo )l egli balbetla. Balzo fehbrilmente per aiu1arlo; lo prendo sulle mie spalle, e mi metto a correre, di un 1.1assomoderato tuttavia, perchè 111sun gamba non sia troppo scossa. I.a mia g~la è i:ecca, e davanti agli oochi mi passano delle macchie ro.-...e(; nen· c1uanclo. coi rlenti slrctti e camminando senza tregua, titubando quasi. raggiungo alfiue il po.ito di soccorso. L.ì. le ginocchia mi si piegano, ma mi resta ancora la fort:a di caci.ere dalla parte in cui Kat ha la gamba !ntalta. 1n capo a qualche minulo mi rialzo lentamente; le gambe e le mani mi tremano ,,iolentemcnte; stento .a metter In mano ,sulla mia ga. velia per bere un .sorso. Ciò facendo mi fremono le labbra, ma sorrido; Kat è ornrni in luogo sicuro. 612
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