Volontà - anno IX - n.10-11 - 1 maggio 1956
uomini e donne del « popolo » sono usciti i nuovi dirigenti - dirigenti politici prima di tutto, dirigenti teo– nici in secondo piano. Ad essi è ri– servato il benessere preminente che sempre si accompagna all'Autorità. Questi nuovi padroni russi sono J'equivalente elci vecchi padroni che l'Au1oriti1 esercitano - politici e 1ecnici associati - fuori dell'impe– ro russo. V'è nelle repubbliche cosidette « socialiste » della Russia una con– dizione sociale .analoga a quella che si ritrova - identica sotto le più di• sparate fonne giw-idicbe - nella repubblica clericale italiana o in quella nordamericana e negli Stati monarchici del Belgio o deUa Gran Bre1.agna, in tutti ii paesi cosidetti « capitalisti )), E l'analogia è tanto forte che travalica le ,differenze di deuaglio. Non ha alcun valore isti. tuirc confronti di dettaglio. Che l'o. peraio degli Stati Uniti goda di un be11esse.re materiale maggiore di quello russo, ha lo si.esso valore del– la differenza d' ugual -senso che Jo distingue dall'operaio italiano: nul• la pili. Unica distinzione ,so)a 'per ora so– vrasta: la permanenza della dittatu– ra, che è una forma troppo cruda di esercizio del votere. Forse i nuovi ca1>ihanno capito che è .anacronisti. ca - ed anche inutile ormai per )o. ro. Può darsi che essi intendano Iar. la lentamente cessa'l"e; il che d'altra parte sarebbe agevole senza alcun cambiamento formale, poichè la Co. stituzione sovietica è, quanl.o <1uella italiana, inzeppata di belle nonne a difesa del cittadino. Con Stalin scompare di fatto in Russia, nello stesso momento, Ro- 538 be::ipierrc e .:\apoleone, E non c'è in vista nessuna Restaurazione. Ap– pare quindi che Ja stabi:izzazione democratica dell'Impero sarebbe nel. l'~nteresse dei nuovi padronL E la stabilizzazione significherà essenzial– mente: riconoscere le af6nità con i regimi capito.lieti, spostare sul pia. 1110 della concorrenza comme:rciale le contese con l'America e l'Europa, pur seguitando la « penetrazione » in Asia, con i metodi già noti o con altri meno crudi poco importa, co– me pili converrà. Forse siamo trOJYl>O ottimisti. Ma il fatto che ormai in Russia non v'è più un solo padrone, ma anzi grup– pi chiaramente « padroni » come aL trove, fa iapparire fatale che eesi fi. niscano per intendersi con i loro pa– ri, alle spalle dei rispettiv.i popo1i, contro i rispettivi popoli. Non certo intendiamo con ciò rim. piangere Ja guerra, ,djre che la guer– ra contro la Russia ci voleva, che sarebbe etata la benefica crociata di cui parlano i pazzi o gli idioti in America ed altrove. Anzi: qualun– <1uecosa è meglio della guerra. Og• gi, in questo cJima di barbarie ben. vestila, con gli scienziati al servizio d'un rinascente uomo delle caverne, vogliamo mettere in chiara evidenza che l'intesa tra Mosca e Washingtn non sarà mai fatta nell'interesse dei popoli. I padroni 6niranno per intender– si, per trovar modi di « coesisten– za » nel mondo dividendosene il do– minio con ]e « sfere di influenza >1. secondo i metodi già usati a Pot.s– dam e ad Ylalta dal <C democratico n Roosevelt in trattativa col cc demo– cratico >)Stalin. La guerra è l1unica a,tomatl\1a concretamente possibile dei rapporti
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