Volontà - anno IX - n.10-11 - 1 maggio 1956
svilu11po, sono slati considerevolmente aggravati da dodici anni di demago– gia, d'incapacità amministrativa e di soroccherie che hanno caratterizzato la dittatura peronista. Dietro la facciata del cosiddetto<( justicialisme » e del~ la sua pseudo autarchia economica - direttamente ispirata ai metodi nazisti e fascjsti - è nata wia nuova classe di priviligiati, di alti fwizionari poli. lici e sindacali, di commercianti improvvisati e di altri avventurieri che depredarono letteralmente il paese fino al $UO totale indebolimento. E l'Ar– gentina che alla fine della seconda guerra mondiale conservava, ..sul piano economico internazionale, una situazione eccezionalmente favorevole, di. pende attualmente dal credito estero e deve far fronte al pesante deficit della i;ua bilancia dei pagamenti. Nel 1945, le riserve nazionali 6i elevavano a 1.800 milioni di dollari in oro e divise. Al momento della rivoluzione di set1embre le casse dello Stato non contenevano che 400 milioni ed il debito con l'estero si elevava a 750 milioni di dollari. Le ferrovie, la cui nazionalizzazione fu annunziata a suon di tromba, so– no praticamenle nelle condizioni di non funzionare e le instalJazioni fer– ro,,iurie debbono essere in pochi anni quasi integralmente rinnovate. Biso– gna tener conio che il <prezzo di costo del materiale ferroviario consegnato da imprese britanniche, si eleva a due miliardi di peseta nel 1945 - cioè da 8 a 10 miliardi ,di peseta nel 1955 - ed in questo modo si è lrovato awmor~ tizzato dalla svalutazione. I trasporti - la flotta mercantile ed aerea co– me le ferrovie - iuserivouo raunualmente nel loro bilancio un defict di 3 miliardi e 4-00 milioni di peseta. La produzione agricola accusa un ribasso del 40 per cen'io ·su quella .degli anni che vanno dal 1938 al 1943. E noi dob– biamo qui segnalare il fatto paradossale che J'Arg.entina importa ora delle derrate alimentari. flopo di essere stata la pili b~ande esportatrict! del mondo in grano -di lino, essa è -scomparsa ,d,a] mercato mondiale per questo prodotto. La diminuzione della sua produzione agricola e del suo bestiame - che costituiva i nove decimi delle esportazioni totali, dovrebbe normai. mente coincidere con tma uguale diminuzione di divise disponibili. Quanto all'industrializzazione -di cui si è tanto parlato, è pili un artificio che una rcalti,. Al processo naturale, pili o meno lento, di una industrializ– zazione normale, simile a quella intrapresa da altri paesi latino-ame['icani,. li peronismo prctcndc,·a sostituire tm'opera spettacolare che non ebbe altro risultato pratico che di stimolare le attivi1à ·di industriali improvvisati, ar. ricchiti dalla speculazione delle divise e di mantenere il rjtardo tecnologico del paese. È significativo constatare che neJlc ultime settimane, il regime peronista dovette disperatamente ricorrere al ca1)itale straniero, dando tut– tavia la preferenza alle imprese disposte a concludere delle trattative pili o meno 1os.che con i dirigenti del regime che agivano in nome del loro capo supremo. Un fauo noo meno significati,•o è l"intenzione che manifestò Peron di concludere, con un'impresa americana, un accordo secondo il quale egU accordava ogni lacollà per lo sfruttamento dell'immensa ricchezza petro1i– fora argentina, e certe facilitì1 per stabilire in Patagonia delle basi aeree post<' sollo il <'ontrollo nord-americano. 595
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