Volontà - anno IX - n.10-11 - 1 maggio 1956
10oiale: a modo suo, ma uno tra tau• ti e tutti sullo sleiso piano. E se VO• lessimo a quello Stalin lontano pen– sare mentre consideriamo questo Stalin che ora è morto, e che aveva maturato in Bè un animo diretLamen• te e totalmente nemico dell'animo -suo del passato, dovremmo proporci ancora una volta il quesito angoscio– so della degenerazione inevitabile che consegue all'esercizio del iPote• ll"e. !Ma ci distrarrebbe ora da altre ri– flessioni più necessarie. Stalin « politico » comincia a for. marsi, e finalmente emerge dal– l'oscurità, negli anni epici della ri– voluzione russa, in quegli anni in cui il proposito di creare un mondo 11110,•oanhna,•n nd eroismi ignorati e .sublimi tanti uomini e donne dei popoli russi. La sua stella di coman– dante comincia a sorgere subito do– po il « colpo di Stato » bolscevico che nel 1917 iniziò la controrivolu– zione a ~fosca ricostruendovi il noc. ciolo d'un ,nuovo 'Stato. Lenin morì a tempo per ev.itarsi il conflitto con lui. Trotzky invece si trovò <lopo un breve volger di Lempo battuto in pie– no dall'oscuro « compagno » che sa. pcva meglio di lui manonare sulle qualità deteriori degli uomiu.i. Lun– go la .strada ulteriore di Stalin, quan. ti poi tfuui processi, quante uccisio– ni Credd.amente deliberate e legaliz– zate tra i personaggi maggiori della (< vecchia guardia bolscevica », per• chè potesse costituirsi il mito dcll'u. nico eroe Stalin, ed egli giovarsene per comandare -sempre più. La sto– ria politica della Russia presa nelle spire della controrivoluzione bolsec. vica si somma di falli in un sol mo– to: l'ascesa di Stalin. V'era nella rivoluzione russa, fin 536 dai suoi primi albori, un"idea crea– tiva, potenzialmente capace di av– viare una società aperta in cui cia– scuno potesse dare il meglio di sè in piena libertà: l'idea ,del « so– viet». Tradotta in pratica negli an– ni di orisi conseguiti alla S<!onfitta militare dello Stato russo nella pri– ma guerra mondiale, l'idea.del-so– viet divenne un fatto: i « soviet lo– cali >>, cioè la moltitudine dei soviet locali. Soviet di contadini nei villag. gi. Soviet di operai neHe città. So– viet di soldati nell'esercito. Cioè, in senso generale, il formarsi sponta– neo di infinite assemblee aperte ed autonome, che affrontavano i pro• blemi sul posto e nel momento stes– so del loro sorgere, e per essi davano vfo via soluzione tenlative diverse, valide solt.anto come un esperimento per chi voleva parteciparvi. Era la grande -strada, la strada del caos ri– , oluzionario rhe tende ad assestarsi iu un ordine vrivo di istituti rigida– mente coslituiti, llrÌvo di gerarchie, cosmico e mutevole come l'umano. Contro quella marcia del popolo Lenin s'impose, 1 Lenin con 1a sua i– dea maestra, quella della necessitì1 di un Partito•guida senza cui il po– polo non avrebbe creato nulla. Ma quella malefica idea della necessità di una Guid.a si 1,roicttò subito nel• l'interno .slesso del Partito: acnzu Lenin non avrebbe potuto far nulla. L'altra via s'era così aperta nei {at. ti, alla radice della controrivoluzio– ne: la via dei politici di mestiere, la via degli aspiranti dittatori, che fin dal suo primo nascere era nece.s– eariamente divergente id.alle molte vie del popolo, e anzi ad esse tutte nemica. Su que1Ia via, Lenin distrusse i soviet locali, avendo l'aria di voler-
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