Volontà - anno IX - n.10-11 - 1 maggio 1956
tivitit nazionale.' Anche <1uest' anno come per quello precedente, i pa– droni del vapore ci scoaellano la stessa zolfo., annunciandoci a suon di tamburi l'aumento del reddito nazio. nale per capite del 7% per il 1955, certamente per i detentori del capi– tale, ma non !)Cr gli operai che han– no i salari hlocca1i, e fìnchè questo peso non sari1 alleggerito 11011 si po– trà parlare di un reale miglioramen– to economico, anzi di un peggiora– mento per l'aumento dei fitti sbloc– cati e del coslo della vita. In che modo il sindacalo può ri– solvere <Juesti problemi? Nelle circoslnnze attuali non pOO nemmeno giocare i I ruolo òi calmie– re, riducendo con l'azione al mini– mo ]e esigenze padronali e que]Je dello Stato, che è sempre il primo a dare l'esempio con l'inasprimento delle tariffe dei servizi gestiti dal go,,erno, e delle tasse (e contro il quale solo gl'insegnanti hanno osa• to puntare i piedi in di(esa de] di– ritto ;dia vita), per Ja presenza di numerose centrali sindacali concor– renti che hanno di,•iso la classe ope• raia sì da renderla impotente a diien. dersi dall'aggressività e sfrnttamen– lo padronale e statale. E' e,,idente, e bisogna ben dirlo, Jìnchè permarrà nelle condizioni at• tuali ogni possibilità di lolla io l)ro– fondità è 1>rcclusa, solo la sua riuni. ficazionc è la premessa indispensa– bile per (rifonderle forza e coraggio, e questa unità è possibile solamente fuori dai fiindacati e contro i partiti. iniziativa di cui dovrebbero farsi promotori gli anarchici unche se so. 1 Prof. E. lloss,. Il mal Governo, cdiz. Einaudi, Torino, 1951. 586 no pochi, combattuti, malvisti dagli agit-prop, dai funzionarj sindacali e di partito, essendo una di quelle ve– rità così evidenti di facile di,•ulga– zione. \Mi rendo conto delle di(ficoltà che non sono poche, ma d'altronde quel po' di attivil:1 che svolgiamo non è forse irta di una multiplicità di o– stacoli, e il doverci muovere in un ambiente che ci è ostile .a mio parere non dovrebbe essere un motivo di rinuncia, altrimenti che cosa ci re– sta da foro di valido in questo campo? Lo sviluppo dell'automatismo nel processo di produzione renderà la vita difficile a migliaia di opérai che saranno gettati Cuori dalle officine, e j disoccupati aumenteranno; la ri– duzione dell'orario di lavoro per ga. rantire la piena occupazione rappre– senta una soluzione temporanea del problema, rimessa sempre sul tap– peto ogni qual volta nuove macchi– ne sostituiscono Ja forza lavoro au- 1:1entandone la produzione. Penso che su questo problema dobbiamo avere una opinione nostra, dlC potrebbe essere quella di difen– d.er ~ il salario di 48 ore dell'operaio, con un orario di lavoro ticlotto, ga• rantito dal volume della produzio– ne. Ton vedo proprio come potreb. be il sindacato condurre la lotta, che per se stessa implica in definiti– va la presa cli pos.sesso dei mezzi di procluzionc, soluzione che nessun partito approva se non nell'ambito dello Stato con la nazionalizzazione, che è poi una forma di economia mercantile che ha per base il pro– filfo. Bisogna tenere in massimo conto le nuove fonti di energia prodotte
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