Volontà - anno IX - n.10-11 - 1 maggio 1956

romano; non poteva che opporgli un rmiversalismo profetico, monista, con<Juistatore, ,del genere ,del 111 Reich, una vera megalomania para– noica del principio razziale e na– zionale. Così, la dominazione roma– na, che classicamente s'appoggiava sulle classi o caste dominanti dei paesi in via d'assimiJazione, non po. tcva esercitarsi efficacemente con l'intermediario del Tempio, nè con la monarchia ,di Erode. Essa dovette ricorrere ad altri sostegni per tenere il clero di Mosè in rispetto. .Passiamo ora al ruolo del Cristo, così come lo descrivono i Vangeli, let1i come una leggenda nata da1la storia. !Lungi dall'apparire come un ne– mico dei Romani e di combatterli in nome della legge di !Mosè e del– l'indipendenza « nazionale », Gesù si manifesta ad ogni istante come un nemico delle ristrettezze sacerdotali e di tutti i confini irriducibili che esse oppongono alla romanizzazione "' alla ellenizzazione del popolo e– braico. Infatti: a) La sua origine lo situa fuori degli ambienti sacerdotali e dei cre– denti di strelta osservanza; appare tra i poveri lavoratori, jn una regio– ne lontana; giovanissimo entra ju conflitto con i dottori deJla Legge, e la sua « missione » consiste nel violare successivamente tutti i tabù $ncerdotali. b) Attorno a lu.i ci sono dei pec– <·atori, e dei miscredenti stranieri al mondo ebraico teocratico: dei cen– turioni, dei soldati, e dei servi del– l'esercito, che rappresentano Ja po– tenza occnpalrice; dei corligiani col- pevoli di « coJlaborazionc », dei fuo. ri legge e dei reprobi di ogni specie; dei .samarilani e ®Ile samaritane, infedeli, esecrati da Ob'lli buon e– breo; adultere, libertini, donne deJ– la malavita; ed infine della povera gente per la quale i sacrifici rituali celebrati al Tempio sono un fardel– lo schiacciante, e, che aspira di fa. re a _meno d'intermediari per ado– rare Dio ed ottenere la sua prote– zione. e) Lungi dal tendere .a respin– gere i Romani della Giudea, Ja po– litica di Cristo consiste ad, appog– gia~si sull'autorità romana trasfor– mata in potere laico, per cacciare i mercanti dal Tempio e neutralizz.are il potere dei preti stessi, padroni in Gerusalemme; si tratta sopratutto di sostituire il culto del sacrificio <I.i a– nimali ~he nutre una mollitudine di ventri sacerdotali con un culto « io ispirito e in verità >> che non nutrirà più nessun parassita e che, al con– trario, opporrà alla classe sfruttatri– ce lo sciopero generale dei produt– tori, loro fornitori obbligati di car– ne, di polli, di grano, di olio, in– censi, formaggi, ecc. d) Certamente, Gesit non com– mette l'errore d'attaccare di fronte la legge di Mosè .su tutti i punti; si appoggia abilmente sulle tradjzioni messianiche ed anche su quella del Messia figlio di David per poter ot- tenere d'abolire la << legge )> (< ese- guendola >> e di versare « ·il vino m10vo in nuovi otri ». Tutta La sua predicazione tende a stabilire una nuova sintesi che .sarebbe l'assorbi– mento definitivo del ,Mosaismo e del Giudaismo in un cosmopolitismo re– ligioso (Panlcismo) e politico (tPacc Romana). Gesù dii la formula della ~eparnzìonc della Chiesa e dello Sta. 583

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