Volontà - anno IX - n.10-11 - 1 maggio 1956
scolare e lo sforzo di concentrazione nervosa; 2. una migliore qualità dei pro– dotti; 3. una miglìore produttività e maggiore produzione; 4. maggiori economie nei costi; 5. previsioni certe e possibilità e - sotto certi ,aspetti ~ necessità tli piani in tutti i •settori della vita associata. li che ec1uivale a dire accrescimen. to di potere, sia sugli uomini sia sulle cose. A <1uesto punto le considerazioni si accavallano e Je possibilità di pre– , isione sono scarse. Chi avrà tale maggior potere? I dirigenti attuali o i tecnici? Quali tipi <li controllo si realizzeranno? .Molti studiosi, obbedendo a un attcgiamento ottimiistico, m~l trac– ciare ,quadri idilliaci degli anni a venire, premettono sempre l'ipotesi che pennanga l'attuale balancement o/ powers tra Jc varie istituzioni so– ciali e i vari sistemi economici. Ri– ferendosi agli U.S.A. o all'lnghil. terra, essi dicono che, se permane :·attuale e<1uilibrio tra governo im- 1,rcnditori e sindacati, la spinta d'ur– to dcU'automazione può essere am– mortizzata, attutita. iRiferendosi alla {< produzione di mpssa », ,icartano l'eventualità di una crisi di ingorgo, supponendo ohe si formi anche un 1c mercato di massa >), con altri red– djti .individuali, adeguata c,iroola•– zione monetaria, re.investimenti po– derosi. Personalmente non so immagi– nare <1uale divinità portentosa re– golerà le deliberazioni di gruppi privati privilegiati, se non si adotte• ranno soluzioni radicali per volontà 562 concorde di tutti. Chi potra 1rupe• dire al monopolio della FL\T di ac. crescere ancor più le sue posizioni di vantaggio, adottando criteri di automazione e garantendosi possibi– lità di previsioni tutte fomrnlate dal punto di vista del suo partfoolare in– teresse di profitto? Chi salverà ]e piccole industrie? una legge per le facilitazioni di credito'? Non lo ere. do. È vero che la fi1osolìa dell'auto– mazione ci insegna che anche nella struttura organica d.el sistema socia– le ogni azione susciterà una reazio– ne uguale e contraria, per cui mol– teplici spinte e contros·pinte tlli equi– libreranno in varie fonne, come se in certi gangli della trama .sociale esi. ste~cro apparecchi sensibilissimi di control1o. NeJ caso della « bomba atomica » pare che la controspinta al Je,sjde– rio di usarla sia la paura di tma ri– torsione. Ma vi sono paure che si esprimono male; v'è la paura che acceca e spinge verso il pericolo o che si fa aggressiva appunto perchè paura. Nel caso dell'equilibrio dei siste. mi economici - produzione e con– sumo, piccole, grandi e medie indu. strie, leggi sociali e leggi di profitto, dassi dominanti e classi dominate - vi sono puranco interessi deside– ri paure e disperazioni, che fatica• no a reagire o reagiscono troppo in fretta, influenzandosi, Tutti siamo d'accordo ,sulla opportunità di con– solidare il potere degli uomini sulle cose. Ma è tempo anche di pensare seriamente a ~ocializzare - non na– zionalizzare, non statalizzare o par. lamentizzare - H potere degli uo. mini sugli uomini, la partecipazione di tutti al controllo delle istituzioòi
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