Volontà - anno IX - n.10-11 - 1 maggio 1956
della scienza. Però non tutti sanno che (JUesta battaglia non è ancora tenninata. Se la chiesa ha dovuto ammettere davanti ai suoi fedeli meno retrogradi che la cre.az.ione del mondo esistente non è avvenuta e. sattamente come è scritto nella Ge. nesi, maschera però questa verità ogni volta che può davanti ai popoli che non sono llllCOra contaminati dai miasmi del progresso. Così noi scopriamo con sorpresa che ancor oggi l'insegnamento dell'evoluzioni– smo è proibito in qualche rara Uni– versità degli Sta.ti U:niti. Si può tut– tavia affennare che questo conflitto è uscito dalla fase delle discussioni e che le posizioni sono d.efinitiva– mente prese e ]e zone d'influenza di– vise. Così .il pubblico si è un pò di. sinteressato dei progressi consecuti– vi della biologia, ed è un vero pec– cato se si osservano gli e{(etti dei recenti avvenimenti in Russia che si sono conclusi con la proibizione del– la genetica, uno dei rami pi.ii giova– ni ma pili promettenti della biolo– gia. EvidentemCnte, in questo nuovo conflitto i comunisti si sono imme– diatamente schierati dalla parte di Lysenko ment.re gli anticomm1isti lo hanno condannato senz'altro. Ma so. no rimasto sorpreso di scoprire in amici che non sono accecati da dot– •trine partigiane, che sono piuttosto diffidenti verso gli slogans che ven.– gono idall'U.R.S.S. e che si tengono al corrente ,delle diverse idee nei campi più vari, una certa predispo– sizione favorevole ali' affermazione fondamentale di Lysenko: ]a possi– bilità della trasmissione ereditaria dei caratteri acquisiti per adatta– mento alle condizioni dell'ambien– te esteriore. Così. ho creduto utile odi esporre un breve riasstmto dei risultati or– mai stabiliti chiaramente dalla scien. za dell'evoluzione e daUa genetica prima di dare dei dettagli sulle se– dicenti « dottrine >> sovietiche e ]e misure govemamentali, senza prece– denti, che ne sono seguite. La diversiti1, la complessità e la perfezione -delle specie viventi col– piscono la nostra immaginazione e richiedono una spiegazione. Fino alla fine del 18.mo secolo iJ fissimo era Ja dottrina regnante: tutte le specie sono state create si– multaneamente e se si sono perfezio– nate poco a poco, nessuna specie, J>erò, .s'è t.raslonnata in un'altra. Ma con Lamark e Darwin naS<:e i I tra– sfonnismo e trionfa, finalmente, do– po dure discussioni. Oggi è univer. salmente ammesso che le specie at– tuali ,discendono da esseri viventi più .semplici, i quali essi ste&Si pro– vengono da esseri estremamente ru– dimentali, unicellulari, del genere dei protozoi attualmente conosciuti. Quest'evoluzione si è effettuata poco a poco nel corso di centinaia di mi– gliaia di anni, ed ogni cambiamen– to, ogni trasformazione di specie s'è limitata a qualche carattere, in mo. òo che se avessimo davanti ai nostri occhi tutte le specie che -sono vissu– te dalle origini dei tempi, noi po– tremmo con -sicurezza stabilire la Jo. 1 ro figliaz.ione, e ]e ramificazfonj del– le grandi famig1ie. In pratica il pro– blema è moho più difficile perchè la paleontologia non ci rivela che dei documenti molto Crammentari. Tut– tavia gli scienziati hanno potuto ri– costruire un grande nmnero di rami in un modo indiscutibile. In una certa epoca, ne] regno animale csi- 541
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy