Volontà - anno IX - n.9 - 1 marzo 1956

Criteri di condizione assolutamente nuovi si erano sviluppati in questa società economicamente equa. La valu1azione di Bakunin della 1'1.'altàdel potere nella società fu più perspicace di quella di 11\farx, forse perchè egli veniva da una famiglia aristocratica, mentre 1\1arx veniva dalla borghesia per la quale era con– cetto di vita che il danaro fosse on– nipotente. Anche Wcber venh•a da una lamiglia della classe dirigente ed ave,•a <1uesta cognizione più rea– ]istica che il llotere non è semplice– mente (unzione della proprietà. J..'a. nalisi di Webcr ci offre certamente un quadro pii., complesso della di– namica sociale, un quadro nel quale la lolla di classe non può conclu– dersi in una soluzione così comoda– mente definita come itnfllicava Marx. Se alcune persone e alcuni grup1,i so– no sem1lre pronti a lottare per una piìi alta condizione sociale, anche quando sia istituita l'eguaglianza e. conomica, possiamo sperare in una società veramente equa, anche in uno stato di anarchia razionalmente organizzato? Non vi saranno sempre élites? Anche se così Cosse, non ne segue tuttavia, che le djf{ereuze di condizione debbano necessariamente creare disturbi sociali o lotte nevro– tiche per una condizione superiore che sono caratteristiche del1a società contemporanea. Per coloro che hanno una saluta– re repulsione per lo snobismo, è una piHola piuttosto amara da ingoiare il fatto che per quanto possiamo pre– vedere, la stratificazione di condi– zione può persistere anche quand.o sia scomparsa la stratificazione di classe. Ma forse ciò che è cosi in– sopportabile dello snobismo contem- poranco C che esso si riforisec al po– tere e non al vero merito. Dove gli onori sociali vengono accordati a co– loro il cui contributo verso la socif'– tà è di ordine veramente alto, noi non obiettiamo; lo snob accorda gli onori sociali a coloro la cui condi– zione deriva dalle istituzioni di po– tere coercitivo. Tra alcuni popoli primitivi la condizione sociale è a1. tribuita in proporzione alle virtù so– ciali di un uomo, alla maniera in cui egli fornisce musica, o buoni con– sigli, o cibo, o storielle, o danza per arricchire la vita dj tutti. In un simile sistema la lotta per la condi– zione sociale è la lolla per dare i I massimo di sè alla comunità, e di(– fìcilmente può essere considerata qualcosa di diverso da un impulso sano. Si può pensare che un simile sislcma possa rendere infelice l'indi– viduo debole, stupido o privo Jj do– li, ma 1ale giudizio è influenzato dai criteri deJla nostra socictù. La feli– citi, e la soddisfazione non sono ne– cessariamente funzione di condizioni brillanti. Partiti politici Avendo definito Ja stratificazione in termini di classe se relativa all'or– dinamento economico, e di condizio. ne se relativa .all'ordinamento soci,1- le, Weber si rh 1 0Jse allo studio dei llartiti politici che, come egli si e• sprime, « vivono nella casa del pote. re». La principale caratteristica dei partiti politici, secondo Webcr, è che la loro azione C coscientemente progettata, al contrario delle azioni delle c1assi e degli aggruppamenti per condizione sociale le quaJi ri– sultano dalle più incerte reazioni a- 497

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