Volontà - anno IX - n.9 - 1 marzo 1956

ima fuga daHa Siberia, egli hn dimostrato che non era diventato un pecca– tore pentito, come si era sforzato di larlo credere a Nicola e ad Alessan– dro. I numerosi anni che gli sono restati da vivere dopo la sua fuga, egli li ha, al contrario, unicamente ed esclusivamente consacrati al servizio delle sue idee rivoluzionarie. La (< Confessione », d' altra parte, non gli servì a niente. Lo Zar Nicola I la lesse e vi scrisse in margine: « Non vedo per lui altra via che la deportazione in Siberia ». Era il 19 febbraio 1852, l"{onostante questa sentenza lo Zar lasciò .Bakunin in prigione. Nicola I morì nel 1855 e gli successe Alessandro II. ,Bakunin scrisse nd Alessandro Il la lettera ripro– dotta dopo la « Confessione ». !Psicologicamente questa lettera <leve essere interpretata come se fosse la stessa « Confessione ». Non cerchiamo di sa– pere in quale misura essa ha potuto influire su Alessandro. Non sapremmo dire ora con certezza in quale misura questa lettera e gJi interventi della famiglia abbiano aperto a Bakuniu le porte della prigione e delerminato la sua deportazione in Siberia. Rimane un fatto: il 14 Cebbraio 1857, Ba– kunin era inviato in Siberia. Bakunin restò in Siberia dnl 1857 al 1861. Nel 1861 fuggì attraverso il Giappone, a San Francisco ed a New York ed il 28 dicembre dello stesso anno, arri\'ò dal suo vecchio amico Alessandro Herzen, a Londra. Da allora ricomincia la febbrile attività rivoluzionaria d.i Bakunin. Collabora alla celebre « Cloche » di Herzen, orienta a sinistra il foglio, Jo fa passare dalla semplice propaganda all'azione, riunisce attorno a lui un circolo di polac– chi, di cechi e di serbi, discute, predica, comanda, redi~e, prende delle decisioni e organizza tutta la giornata e quasi tutta la notte. Durante le sue rare ore d.i riposo, scrive delle lettere per Semipalatinsk ed Arad, Co– stantinopoli, i13elgrado, per la Bessarabia, la Moldavia e la Belokriniza. E' a quell'epoca che egli scrisse l'opuscolo intitolato « Ai miei amici russi e vo'lacchi », una specie di riedizione del suo vecchio discorso di !Parigi. Egli vi annuncia la volontà di consacrare il resto della sua vita a Jottare per la libertà dei russi, dei polacchi e di tutte le altre nazioni slave. Nel 1863, andò in Svezia con l'intenzione di raggiungere in seguito la Polonia e di partecipare all'insurrezione polacca. Dopo l'insuccesso di quest'ultima, Bakunin andò a stabilirsi in Italia, dove spiegò la sua attività dal 1864 al 1867. Vi riunì gli uomini pili pro– grediti, nel quadro della << Fraternità internazionale». Quest'associazione fu fondata nello stesso anno dell'Associazione Internazionale dei Lavora– tori di cui essa ne fu l'anticipazione in Italia ed in Spagna. 5i può leggere il rno programma nell'edizione tedesca delle opere di Bakunin. E' il pro. gramma di una rivoluzione che è neUo stesso tempo, politica ed econo– mica, diretta da un'organizzazione internazionale segreta che ha come scopo su1>remo la libertà ed esige J>Cr raggiungerlo, la subordinazione assoluta dell'individuo all'organ.ismo direttivo. Nel 1867 e nel 1868, Bakunin ed i suoi amici partecipano al Congresso 487

RkJQdWJsaXNoZXIy