Volontà - anno IX - n.9 - 1 marzo 1956

sideva il IP.re- parlamento tedesco. Bakunin fece la conoscenza di Jacob, di Willich e di qualche altro democratico. Poi, passando da Colonia, si recò a Berlino. E' rimasta di. lui una lettera scritta da Colonia il 17 febbraio 1848. Egli dice in sostanza: regna qui una calma « 1fìlistea )). La mancanza assoluta di centralizzazione si fa pesantemente sentire nella rivoluzione te– desca. Il potere, egli aggiunge, è passato ormai dai re alla borghesia, la quale ha paura cl.ella Repubblica, dato che ,quest'ultima deve necessaria– mente porre Ja questione sociale. La sola realti1 vivente in Germania, è il proletariato che .si agita e la classe contadina. Bakunin pensa che la rivo– luzione democratica si produrrà fra due o tre mesi. Ovtwque i borghesi si armano contro il popolo. D'altra parte nella «Confessione>, egli racconta che diventava sempre più triste via via che si avvicinava al Nord. A Ber– lino, egli (u subito costretto ,di partire, Rinunciò al suo viaggio in Poznania, ove il movimento rivoluzionario era stato schiacciato. A Breslavia egli (u fatto segno della ,diCfidenza dei polacchi, nuova conseguenza delle vergo– gnose caiunnie diffuse sUl suo conto dall'ambasciatore russo di Parigi. Tri• stc>menlc egli attendeva la sua ora. A Breslavia frequentò il club democra- 1icf) tedesco. Quando al principio del giugno 1848, un congresso slavo (u convocato :t Praga, Bakunin si affrettò naturalmente di corrervi. Ma conviene, innan– zitutto, situare questo congresso nell'ordine degli avvenimenti, Dal 13 al 15 marzo 1848, la rivolta è scoppiata a Vienna. La guardia nazionale e gli studenti sono padroni della città, Il 15 marzo 1&48, seconda sommossa a Vienna. L'imperatore fogge ad lnnsbruck. Dopo la rivoluzione parigina del febbraio, 1c diverse nazionalitù riunite dalla loro comune sottomissione agli Asburgo, vogliono ritrovare la loro indipendenza; i tedeschi reclamano la loro unione alla Germania; gli it81iani esigono di ritornare all'Italia; i magiari cercano di isolarsi; infine tutti aspirano alla libertà. Il congresso slavo di !Praga era stato convocato dal partito del ceco Palacki. Doveva essere una specie di pre-parlamento, analogo a quello di Francoforte. Vi partecipavano dei rappresentanti di nazionalità ceca, mo– ravia, slovacca, rulena, polacca, croata e serba. I cechi, dall'inizio della rivoluzione austriaca, avevano formato un go– verno provvisorio diretto da Palacki. Il SObrnodi quest'ultimo era di realiz– zare una restaurazione d.ell'Austria e ,degli Asburgo sotto Ja tutela della Ce– coslovacchia. Invece della dominazione tedesca esercitata fino allora sui cechi, costoro avrebbero al contrario dominato i tedeschi. iPalacki intratte. neva delle relazioni mezzo ufficiali con l'imperatore rifugiato ad lnnsbruck. Egli voleva guarire Ja malattia degli Asburgo per mezzo dei cechi. Lo stesso Palacki presiedeva il congresso slavo. Bakunin oppose a lui ed agli altri panslavisti reazionari, Ja sua federazione slava democratica. e cercò di svegliare la diffidenza dei conservatori nei riguardi della dinastia russa ed austriaca. Preconizzò, tra i popo1i slavi, un'alleanza federativa che doveva avere come base l'uguaglianza di tutti e l'amore fraterno. Ogni 479

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