Volontà - anno IX - n.9 - 1 marzo 1956

al suo amico Carlo !Marx che Bakunin era fortemente sospetto di essere una .s1>ia.Una lettera di Bakunin a Hcrwegh ci mostra, a sua voha, che anche l'amore di Bakunin per farx non era molto Iorte. ~el ·1848, alla notizia della rivoluzione di Cebbraio, Bakunin corse a Parigi. ]l 23 febbraio 1848, la rivoluzione era scop1>iata a Pari~i, e dal 24 la Frnncia era una Repubblica. (< Questo movimento scatenato dai liberaJi giovò alla Repubblica, di cui aveviwo paura, e per ultimo, il suffragio universale fu stabilito dai re– pubblicani a van1aggio dei socialisti i quali lo temevano .assai >,. JI treno non condusse iBakunin al di là della frontiera belga. Dal Belgio si recò, in tre giorni a piedi, a .Parigi, dove arrivò il 26 febbraio, e dove, naturalmente, si schierò dalla parte dell'estrema sinislra, <1uindi per i so– f'ialisti, i quali dovevano essere mitragliati in giugno dai liberali e dai re– pubblicani insieme, che li temevano come il fuoco. Quando Bakunin arrivò a Parigi, le barricate erano ancora in piedi. Nessun borghese nelle s1rade: 1a paura li aveva paralizzati. Ovunque degli operni :1rnrnti. La rivoluzione aveva ubriacato tutti, naturalmente Bakuuin comprr~o. Alle due del mullino, con il suo fucile vicino a lui, si addormenta– \ :1 sul paglicric<'io, nella caserma dei Montagnardi; alle (1uauro era in piPdi, correva di riunione in riunione, da un club all'altro. Era una « festa senza fine ». Parlava di tutto, con tutti. Il suo amico Hcrzcn scrisse che Ba• kunin 1>redicava allora il comunismo, l'uguaglianza dei salari, il livella– mento ugualilario, la liberazione di tutti gli slavi, la distruzione di tutti gli Stati all'austriaca, la rivoluzione in permanenza; la guerra fino all'an– nit>ntamcnto di tutti i nemici. 11 « presidente delle barricate)) Caussidière, ,·lw tentava di far nascere « l'ordine dal disordine », avrebbe detto di Ba– .kunin: « Il primo giorno della ri,•oluzione, è Jeueralmcntc un tesoro; il se– t·onclo giorno, bisognerebbe semplicemente fucilarlo >>. Canssidière, nella sua tp1alitù di borghese poco preoccupato della rivoluzione sociale, aveva ra– gione di parlare così. Altri affermano che Bakunin h11 -diretto la famosa di– mo'!trazione operaia del 17 murzo 1848 contro la casta privilegiata delle ex• guardie nazionali. Lui stesso ha raccontato che in principio tutti vivevano nf'lla febbre e che, se qualcuno gli fosse saltato in mente di affermare che il buon Dio era stato cacciato dal ciclo e che ]a repubblica vi era stata pro– clamata, l'avrebbero creduto sulla parola ... Bakunin si rese ben presto con. to che la Rivoluzione era in pericolo e, passato il primo entusiasmo, giu– dicò che la sua presenza era necessaria alla !rontiera russa, allo scopo di sollevare gli slavi conlro lo Zar. Trovandosi, come sempre, in una grande penuria sollecitò dal governo provvisorio un prestito di duemila franchL La sun. intenzione era di andare in !Pozuania, dove avrebbe fissato il suo centro d'azione. Il governo provvisorio gli accordò la somma richiesta, e gli rilasciò due passaporti, l'uno al suo vero nome e l'altro ad un nome fittizio. Al principio di aprile, si recò da Strasburgo a Francoforte dove re• 478

RkJQdWJsaXNoZXIy