Volontà - anno IX - n.8 - 1 febbraio 1956

indipendenza del sindacalismo, van– ta i vantaggi d-ell'anarco. sindacali– smo, cita Pierre Monatte, felicita Hé– bert de Nantes e condanna il culto del capo. Il lettore che è arrivato da poco nella mischia sociale potrebbe la– sciar11i attrarre. Se il •Marty che par– lava, agiva, dirigeva dal 1923 al '53 non fosse esi:nito, il tàlarty 1954 aaso– miglierebbe ad un giovane lavorato– re che scopre il mondo. iMa questo procuratore generale che in fine di carriera meue in dubbio il nlore del Codice, provoca la stupefazione presso le migliaia di ingannati e dl vittime. Lecoour, che ha anch'egli pubbli– cato un « documento » dopo la sua esclusione (L' Autocritique attendue) ride malitioumente. Conosce bene il suo « eroe • per a,·erlo utilizzato a lungo. « Marty era lungi dall' e3scre il cora.sgio30 clre egli voleva 3embrare. Peggiore degli altri, era diventato mae3tro nel riccuerc gli oltraggi e nel ringrazia– re. Era,, del resi.o, proni-o ad accetta. re tutto per restare l,à dove egli era. E' sem11rcstato del parere che « t.ut – ti i cibi sono gustosi alla tavola dei re 11. l,a sua preoccupazione pri,rci– J>aleera e/te si gridasse sempre più forte « Viva. Marty ... :o. E « quanlio Marty nei suoi discorsi non citava il numero ricl1i&to di volte il nome di. Maurice Thore;, non. è pcrchè era contrari.o al culto deU' individuo, ma 3empliccmente per evitare di farsi ooncorrenzn, ». Abbandonato in seguito alle dia– tribe interne del !Partito comunista francese, vittima degli odii esistenti tra le cricche dei fm1zionari in seno all'apparato, nella loro corsa « alla 458 obbedienza incondizionata» all'U. R.S.S., cioè ai clan, ed ai seri,·izi sovietici, !Marty si ritrova quello che egli è in realtà: un vecchio giocolie– re del circo politico di a: estrema si– nistra » che vive abilmente 1u UD capitale rivoluzionario da molto tempo scompano. Per quetto al suo libro manca ciò che costituisce un uomo: coraggio e pensiero. Vi man– cano dei capitoli essenziali: quello per esempio in cui avrebbe spiega– to i suoi trenta anni di domesticità verso Stalin; quello sul triste ruolo che egli ebbe personalmente in Spa. gna schiacciando le speranze rivo– luzionarie; quello in cui sarebbe a– nalizzato il metodo capace di tra– sformare un leone furioso in un tap– peto da letto su cu.i anche l\larccl Cacbin può asciugarsi i piedi. Forse s.i può avere pietà di Marty, di Marty vinto. Questa pietà non su– scita nè solidarietà, o.è comunità per noi libertari. La noatra solidarietà va a coloro la cui fede e il cui sian. cio rivoluzionario furono ·inhanti dalla furfanteria staliniana di cui Marty fu uno dei responsabili. ·La nostra comunità è quella dei mari– nai del Mar Nero che si ribellarono e non sfruttarono sui banchi della propaganda dittatoriale i loro titoli; è quella dei rivoluzionari di Spagna calunniati, perseguitati, assaseinati dai servizi sovietici di cui IMarty era un agente. I partiti hanno spesso pescato nel– le spazzature del movimento anar– chico per fabbricare i loro grandt uomini. Noi non andremo a frugare nei detriti dei partiti totalitari per tro– varvi un aderente. DAMASHK.I

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