Volontà - anno IX - n.8 - 1 febbraio 1956
ci. tDal momento che si convoca– no tutti a un Congresso. ciò che im– porla è che tutti accettano sc~za riserve. E' naturale che si discuta durante e dopo il Congresso. Ma non è efficace che sin da ora si stabili– scano differenze nominali che pos. sono far nascere delle preverizioni. I sintomi che precedono il Congres– so sono abbastanza buoni. Non esiste un'animosità palese e i partecipanti delle due correnti a cui ho accenna• to desiderano stabilire un clima di comprensione e d'intesa. Da Amsterdam ad oggi non si è avuto un Congresso Internazionale a cui abbiano eollahorato e parteei. pato tutti gli anarchici del mondo. Dal 1907 al 1949 ci furono vari ten– tativi che per ragioni diverse non si realizzarono. Il Congresso del 1949 ebbe una partecipazione limitata e diede risultati mediocri: si arrivò solo a ristabilire delle relazioni. Molti problemi rimasero in piedi e finchè non si discuteranno non vi si porteranno soluzioni efficaci. Secondo le impressioni che pro– vengono da diverse Conti, si può di– re: a) che il moviruento anarchico 11011 ha. potuto opporsi efficacemen– te a·lla guerra ( nè a quella del 1914- 19, nè all'altra più recente); b) che sul piano interno di ogni paese non è stato capace di impedire dittature e regimi (Italia, Argentina, Spagna, Germania, ecc.) che hanno decima• to gli anarchici cd i movimenti a[– fini: c) che nei momenti critici, la solidarietà non ha agito efficacemen– te come nella situazione spagnola del 1936; d) che non ha raggiunto una posizione attiva, s1imolatrice di fron– te al problema coloniale, così che ques10 si sta risolvendo da sè in for– ma crronea, cadendo nelle aberra- zioni nazionaliste; e) che il veleno della religione - della religione e superstizione - continua ad eserci– tare la sua influenza nefasta senza che si sia trovato un mezzo pratico efficace 1>er neutralizzarlo; /) che non si partecipa come entità alle mille attività della vita, precedeudo e non annunciando il corso degli av– venimenti (pare che a.bbiamo già tutto detto e che i giudizi pronun– ciali dagli anarchici di 50 anni fa od anche più, possano essere appli– cati a tutti i problemi presenti e fu– turi); g) che ci si chiude in un pic– colo cerchio di partecipanti: i gior– nnli, le riviste, i libri, tutta la pro– paganda non penetra in larghi am– bienti sociali, per mancanza a volte di auualiui. o perchè tratta di pro• blcmi interni che non attirano l'at• tenzione del pubblico; h) che non si praticano a sufficienza attività che siano di insegnamento e cli e– sempio: gruppi di produzione col– lettiva, colonie sperimentali, coope– rative, scuole, ècc,; i) che non si è tentato - in una (orma razionale, metodica, coordinata - di introdur– re le nostre idee in vasti territori, così che esse non vi giungono o vi giungono deformate (Africa, India, Asia, Australin); j) che non si sono esaminate a Condo le esperienze della Rivoluzione Spagnola, quelle delle collettività di Israele, ed al– tre, e non si realizza, nella dovuta profondità, lo studio metodico di o– gni paese in modo di porre in gioco tutte le risorse proselistiche e di combattere il regime sociale attuale; h) che non si affronta il problema cleUa partecipazione degli anarchici nel cnmpo sindacale, che era un ter– reno di azione efficace in altri tem– pi, ed invece oggi vi regna una tale 451
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