Volontà - anno IX - n.8 - 1 febbraio 1956
nale, esaminando le difficoltà e met. tendo in comune contributi che per. mettano di affrontare le spese a co– loro che mancano di mezzi. Non si tratta di amalgamare i punti di vista di ogni paese in una esprusione comune. L'importante è che ogni tendenza de) movimento anarchico, ogni gruppo caratteristico possa partecipare con interventi propri al Congresso. Stabilire un ordine del giorno provvisorio creerà un clima propi– zio per accelerare i preparativi del Congresso. Questo non è compito della CRlA, la quale non deve for– mulare nessun genere di mozioni. ta alle organizzazioni, ai gruppi ed ai compagni di deciderlo e vroporlo alle ris1>ettive organizza– zioni e ai rispettivi gruppi. Il C. A. I. potrà realizzarsi quando? La organizzazione di un simile Congresso è un compito di~fìcile che richiede tempo, 1>azienza e sopra• tutto una certa capacità organizza- 1iva. Bisogna tener conto della di– versità di lingue, delle caratteristi– che e correnti che offre il nostro movimento nei diversi paesi e conti. nenti e molto spesso all'interno stes– so di ogni paese. Lo vediamo in Ita– lia. Lo vediamo nei paesi in cui le diffcren1,e Ira gruppi, organinazio– ni, individui che si definiscono anarchicj, arrivano invece ad essere l'espressione di idee contrastanti tra di loro. Questo accade in Francia, in Olanda, in Argentina, in Giappone. Agli organizzatori si presentano problemi per cui è necessario agire con la massima equanimità facendo c1uasi astrazione dalle proprie opi– nioni, in omaggio ad una possibile intesa comune sul terreno delle que– stioni concrete e di innegabile inte– resse generale. Evidentemente, tutto dipende da come si concepisce un Congresso, in relazione ai partecipanti ed alla lo– ro stessa organizzazione interna. Se si pensa che un Congresso si 1n1òfare con la partecipazione e6Clu– siva di pochi militanti che, spar. si un pò in tutti i paesi del mondo. s'interessano di '<1uestioni interna– zionali, la sua preparazione non ri• chiederebbe molto tempo. Se, inve– ce, ed è questa la nostra opinione, noi vogliamo fare appello alla mas– sima collaborazione di tutte le Fe– derazioni, di lulli i gruppi e indivi– dui anarchici, e che in un eongres• so anarchico non è la personalità. del o dei delegati che conia, ma quanto essa o esse ci portano di esperienze, di iniziative, di suggerimenti propri e dei gruppi e federazioni che rap– presentano, la cosa cambia aspetto. Con c1uesto criterio è necP..ssario in. teressare tutti i militanti di ogni or– ganizzazione, tutti i gru1>pi pii, o meno dispersi, e tutti gli elementi pili o meno isolati per ragioni e cir• costanze diverse. È necessario che ogni organizzazione o nucleo arri– vi ad una mozione di sintesi che cor• risponda ad un criterio generale. Quando un'organizzazione é .ri• dotta di numero e limitata ad un piccolo territorio, la discussione non richiede molto tempo. 11,Ja t>er il movimento spagnolo, per esempio, che è frazionato in Europa e in A– merica e che ,•uole arrivare ad una posizione di insieme e non ad una 449
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