Volontà - anno IX - n.7- 1 dicembre 1955
due sono stati aiSOlti. Il terzo è mao. cato del tutto, poicbè i contaui con {a gente del luogo, molto gentile e 6Crvizievole, sono rimasti al livello sporadico di individuo a individuo: non che ci fosse bisogno, come nelle zone fortemente sottosviluppate (lta• Ha meridionale, ad esempio) di una ns.sistenu sociale (igieniche, sanita. ria, quasi culturale, di lotta contro la miseria, e pregiudizi e i miti piì1 groSa<>lani,ad es.), dato che l'am– biente era un t>OCO simile a quello 5\•izzero (interamente cattolico, J>e– rò), ma avrebbero dovuto etserci, a mio avviso, rapporti collet1ivi e for– mali tra il campo e la gente fuori. Andare tulli noi, o a gruppi, in <1ual– che casa, dove si fossero raccolti an. che dei vicini, a sentire dei loro in– tereui e dei loro problemi: econo– mici, &COla.stici,politici e religiosi, anche, se l'avessero desiderato; o nelle gaie delle riunioni del munici– pio a discutere di cose di comune vantaggio e svantaggio (anche le cri• tiche a noi e al nostro lavoro, ci sa– rebbero volute) sul piano locale e nazionale e internazionale, con il gjndaco, col maestro, col llretc (sul– le porte delle chiese c'erano manife– sti in cui il eforo accusava lo S1ato di slealtà, illibertà, faziositit, ecc. in una <1uestione di legalità del matri– monio: aarcbbe stato interCS8ante sentire i di\'ersi pareri e intervenire coi n0&tri, magari contro ambedue) con <1uanti, invitati, a,·esscro deside• rato parlare; e far venire la gente al cam1>0, per raccontarle d.i noi, d~i nostri paesi, del perchè eravamo h, ecc. Javcce questo non c'è stato, for. se anche perchè nessuno, in loco, ci ha pensato o ha espresso il suo J>Cn– siero; voglio dire che se qualcunq di noi lo avesse pro1>osto, cerlamente, 388 almeno io llarte, si sarebbe attuato, nC ci sarebbero state, credo, opposi– zioni costituzionali o preconcetti. Im1>iegare in una iniziativa di questo genere un 11abato o una domenica pomeriggio (dal sabato alle undici sino al lunedì mattina alle sette era– ,,a1no praticamente liberi di andar– cene e in effetti la maggioranza la– sciava il campo per girare turistica– mente la regione) sarebbe stato fa. cilmeote pOM.ibile e proficuo. Quanto al secondo punto, la cono. scenza Eradi noi, i risultati sono stati veramente buoni, non tolo per l'ap– JlOrto della continua ,,icinanza, ma anche, specificatamente, per le con– versazioni collettive che un paio di volle la settimana si sono tenute, do1lo cena. (A <1ucsto proposito va rilevato che nel campo vicino, del– la Nothilfo, la discussione era tradì. zionalmente « obbligatoria » tre vol– te la .settimana, mentre nel nostro la consuetud.ine era di passare assieme quattro sere, comunque: quindi era 1>ii1 facile, perchè pii1 poetico e me– no impegnativo, preparare un bel falò e cantarci intorno, che organi,:. zare una discuuione di tutti su un tema interessante). Alcune,, hanno avuto luogo assieme ai volontari del cnmpo vicino, altre soli e la loro oh• bligatorietà era unicamente sociale. vale a dire che la massima parte dei presenti iulervcniva. non perchè do_– \'eSse parteeipani. La frequenza e stata io media, dell'ottanta per cento e una volta il motivo dell'assenza, 1>iuttostonumerosa, fu un bridge tra gio,•anissimi. . . I temi dello eonvcrsaz1ona sono sta~ ti, per esempio, i seguenti: l'obie• zioni di CO&Cienza, in generale; a– spetti della situazione politica eco-
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