Volontà - anno IX - n.7- 1 dicembre 1955
ciente alla platea, quasi un'aureola sul caJ>odei componenti la presiden– za, lasciava leggere: « Un grande movimento cristiano, guida della classe lavoratrice:.. E un oratore uf– ficiale riassumeva i compiti generali delle AGLI in questo triplice impe• gno: « Fedehi1 alla classe lavoratri– ce, alla democrazia ed alla Chiesa ». Non v'è alcun dubbio che le gerar. chie ecclesiastiche hanno suggerito e favorito questo lento mutamento di 1>osizione. Es.se hanno capito trop• po bene che questa è l'epoca deJl'a- 1>ostolatolaico, in un mondo operaio che non avverte, nella grande mag– gioranza, alcuna preoccupazione re– ligiosa. Per di più non bisogna di– menticare che nel 1954 {Pio XII, con un provvedimento insolito, ha consa. crato a San Giuseppe, falegname e quindi operaio, il 1° maggio, trasfor– mando in festa del 1avoro cristiano una festa che da decenni simboleggia lo sforzo per il trionfo delle forze proletarie su un ordinamento econo– mico-sociale del quale la Chiesa è 1>arteintegrante e paladina. Dobbiamo riconoscere che le AC– Ll, ricche di mezzi finanziari e di zelo missionario, hanno svolto in dieci anni un gran lavoro capillare, specie nel ramo dell'assiste111.a e in quello dell'educazione e della forma– zione professionale, sia nelle città che nelle province, un lavoro cui non regge al confronto <1uellosvolto dalla C.G.l.'L. Dobbiamo riconoscere ancora che quando si è trattato <li de– nunciare le precarie condizioni dei la,•oratori nelle aziende industriali e agricole, esse hanno elevate ,per pri– me la voce di protesta, con un lin– guaggio 1più acceso di quello usato dai sindacati C.l.S.L. e C.G.I.L. La inchiesta parlamentare sulle condi– zioni di vita e di lavoro nelle indu– strie, attualmente in svolgimento, è stata promossa per interessamento primo delle ACU, mentre gli altri sindacati hanno fatto eco subito dopo. Son tutte cose che contano e che obbediscono a un 1>oderoso piano strategico. ~fa torniamo al Congresso. L'« A. vanti!» e l'u Uniti,» hanno scritto reportages e articoli di commento lusinghieri e soddisfacenti su di esso, in quanto hanno creduto si trattasse di una crisi, all'interno dello schie– ramento cattolico, che indebolisie le 1>osizionidella C.I.SJL. e della D.C. Infatti contro l'organizzazione sin– dacale para-governativa e para-pa– dronale e contro la D.C. vi sono state delle critiche. ~fa quei due giornali preforivano mettere in rilievo alcuni inten•enti di base, di valore pura– mente marginale. Un operaio delle Officine Galileo di Firenze criticavat per esempio, in opposizione allo spi– rito della parabola del card. Lerca– ro, l'interclassismo del partito cat– tolico e l'abitudine della C.I.S.L. a realizzare contrntti di lavoro separn– ti coi datori di Javoro, ignorando di proposito la C.G.I.L. Un altro ope– raio di Sondrio di(endeva chiara– mente la necessità di collaborazione di « tutta la classe operaia italiana ». E quando un operaio delegato di To– rino ba detto, senza perifrasi, di « preferire una vittoria come quella della FIAT (in cui la C.I.S.L. ha conquistato la maggioranza dei seggi in seno alla Commissione Interna, con l'appoggio sfoccinto della Dire– zione) ad una sconfitta come quella della iPirelli (in cui la manovra pa• 351
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