Volontà - anno IX - n.6 - 1 novembre 1955

nè peggio), residuo non rifiurnbile dei millenni e secoli e decenni del no– stro comune passato. Questo male, che si chiama in mille modi («camorra», «disciplina>). u conformismo», ecc.) sta in sostanza nell'accettare come inevitabile strut– tura della società un insieme di comandi e di ubbidienze organizzato da altri-che-me. Chi ci pensa uu po1)olo di individualisti perchè nonostante tut• to affiorano pure le caratteris1iche personali sotto la crosta ciel colleuivo (ed nffiorano so1>ratutto per la gente più povera, quellu che della suu immensa mheria s'è fotta insieme cuccia e fortezza e vive in pratica separata dagli altri ai limiti dcTrnmano) come si sbaglia. Siamo ammalati non d'individualismo ma dell'opposto male. E v·è pure <'vidcntc una direzione cli cura efficace, sol che la cura ciascuno se la prepari da sè: l'indisci1>lina, la disubbidienza, come atteggiamenti de– liberati, maturnti da giudizi personali da iniziaLive personali e di gruppo. in chiara coscienza. È questa In direzione in cui lavorano, quelli che possono ed il poco che possono, gli anarchici. Al loro lato v'è tant'uhra brava gente che operano a lor modo con ani: mo analogo, alcuni sperduti come noi, altri invece inglobati in macchine politiche. E son questi ultimi che paion realizzare l'azione pili efficace. ma solo per !'ossen•atore superficiale. Chi guardi :ti fondo s'accorge che invece i loro risultati son solo apparenti: appena <1unlcosa accenna ad es– sere costruito, il solo fotto di trovarsi entro i meccanismi dello Stato lo fa distruggere. Perchè lo Stato è sempre, nei suoi meccanismi, radicalmente tlisciplinatorc, conformizza1ore - avendo come imperntivo del suo esistere la "olontà della propria conservazione prima di tulio, che si traduce in pratica nella regola essenziale e .:finale: io comando, tu ubbidisci. Tuttavia. anche dall'uzione di questi illusi della politica vengono stimoli a 1>cnsare, indiri1.zi u giudizi J>Crsonali dissimili dai loro ma pur da loro eccitati. av,•ii ad iniziative concrete che ponendosi sul piano socillle, rigettando il morso ed i paraocchi della politica, sono cli fatto almeno semi d'avvenire. E basta a provarlo il bene che può fare un lavoro come c1uello orn com• p;u10 da ESPRIT. L'Italia :ancor non si muove. Non c'è nessuna svolta in vista. Ma nel profondo, fuori delle congreghe di genie illustre, il fermento clell'av,•enire sta operando: chi ha occhi per vedere lo vede. Il pessimismo nostro per il presente non ci toglie la certezza ottimista dell'avvenire, che sarìt - ad opera cli tutte le persone di buona volontù che giit lo vogliono nel presente seppur non sempre con chiara coscienza - avvenire di libertà. c. ZACCARIA 288

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