Volontà - anno IX - n.6 - 1 novembre 1955
di produrre per un mercato libero, di promuo,·cre in Italia la formazione di tale specie di ~nercato. Ed anche molte industrie del tutto libere rispelto allo Stato - ed anzi rispetlo ad e3SO in posizione semmai di pndronc - non trovano ragioni e \'Olonti, e capacità di aggiornarsi, sfuggono ogni com– petizione, sicure del proprio predominio: contro una Olh·ctti od una Nec– chi (due nomi tipici) che vendono largamente all'estero, quale enorme con– gerie di « produttori )) che all'cslcro non possono collocare nnlln, e nuche in patria basta un minimo nllentarsi delle protezioni doganali e delle mu– raglie burocratiche e ,,alutarie contro le importazioni perchè, non potendo im1>01repili i propri prodotti, ~i trovino in difficoltà. « Organizr.arc:. si– gnifica per il medio industriale italiano (e per la gran parte dei 1>roprie– tari di terra) ("OSluirsiprima di tutto una buona rete di sostenitori politici, aiutando i11differentemen1e c11W?licie comunisti 1>er essere sicuri - con che conf111iscono poi in mille modi larghissime masse cli denaro pubblico nelle casseforti private, senza rapporto con l'e[fìcicnza produttiva reale. E per le industrie statizzate « organizzare» significa, piìi semplicemente nn– cora, costruire belle macchine di carte che diluiscano la responsabilità dei dirigenti al punto da farla s,•anire, <'he nessuno sia piì1 responsabile di m1I– Ja - con che accade che un direuore cli stabilimento abbia buono sti– pendio e gratifiche laute anche se gli affari v.:tnno male, poichè in tal modo i superiori del direttore son giustificati nell'attribuirsi a lor volta stipendi migliori e pili laute gratifiche (s'intende a spese de11o Stato). Chi volesse, qu:mti ahri casi di incapacit?, dei gruppi che pretendono di dirigere. Si dern accennare alle condizioni della scuob? Ton solo ~,Ile condi– zioni materiali, non solo alla carenza assolu1a di rapporti tra la scuola e il lavoro, non solo alle condizioni in cui il fascismo ha lasciate le nostre Uni\'ersità e tuttavia in gran parte vi restano, ma ai piccoli falli incre! dibili e ,•cri che passano lisci ncUe cronache d'ogni giorno: gli insegnanti eh~ non so110 riusciti a superare gli esami di abilitazione e che dopo pochi anni cli insegnamento come suppJenli si trovano ugu11lmente abili1a1i; i professori universitari che non fonno mni lezione e nessuno se ne accorge, mentre si strilla, senza spiegarsene il perchè, contro il trenta 1>er cento di studenti fuori corso; ed il lare e disfare « programmi » per ogni ordine di scuole; e l'invadenza dell'insegnamento religioso, per cui occorre un coraggio civile notevole per chiedere che il proprio figliolo ne sia cscnlato; ecc. ecc. Infine, 1111 altro esempio può trarsi dai margini tra il sociale ed il poli– tico: ESPRrr non ha colto nella sua inchiesta un ahro aspetto essenziale del presente d'Italia, l'artificiosità di 1111a vita sociale che ha tuttora in sì gran />arte per molla l'aiuto di. «altri», e che perciò, mancando di ener– gie autonome, si lascia sopraffare dall'azione dei politici. t frequente ascoltare un comune cittadino che si lamenta delle strade troppo strette o aeUe scuole insufficienti nella sua città. o della mancanza di case, o d'altre qualsiasi deficienze appariscenti intorno a lui - e che 285
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