Volontà - anno IX - n.6 - 1 novembre 1955

liana alcuni elementi di fatto essenziali che sono sfuggiti all'indagine pur tanto intelligente condotta da ESPRIT. Nessuno dei collaboratori italiani di E-SPRIT ha parlato esplicita– mcn1e1 acl esen1pio, del fondo di corruzione lasciatoci in eredità dal fa– scismo e dal liberalismo giolittinno. V'è un accenno (v. pag. 1456) alla « ... illegalità costlmte nella quale si muove unq [>artedel padronato « di diritto divino,», sia esso i,ulustriale che terriero ... », ma è di iM. Frnnçois. Anche un cenno appare nell'inchie– sta (pag. 1433) alle « ... prcoccupa::ioui temlenti ad ottenere delle racco– ma11da::ioni ... per la promo::io11e in una carriera qualu11que... », ma si ri!e– riscc soltanto alle intromissioni dei preti nel dominio dello Stato. Altrove (1,ag. 1506) v'è nell"eccellentc saggio di S. Gatto un riferimento esplicito alla mafia: la mafia « ... e/cmenro ce11trale della struttura feudale, (che) impone la sua legge nella vita economic", politica ed amministrativa dei centri. r11,rali.e tuttavia cerca sempre l'aUeau:a con. lo Stato, (al quale) of– fre il suo appoggio politico, cmc,ulcrulouc il rico11oscimento della. sua fun– zione di conserv<1::ione e cli mantenimento dell'ordine nelle camp<tgne ... »: ma vale soltanto per la Sicilia. Nessuno ha affrontato in pieno il problema della corruzione profonda che infoun in Obrni-sua parte il corpo politico dell'Italia (il Governo cen– trale, le agenzie locali del Governo, i Governi regionali. le grandi industrie pseudo-controllate dallo Stato attraverso l'IRI e simili, i portiti po)jtici, la Chiesa, ! Sindacati, ecc., da"vero tutlo ciò che costituisce « lo Stato»). Questa corruzione è materia di discorso quotidiano per il comune cit– tadino. Ed anche talora affiora nelle polemiche tra i partiti, o tra essi e In Chiesa cd analoghe. ~ia in genere una diffusa omertà vincola gli ap– pnrali di tali macchine politiche: ciascuno sa dell'altro troppe cose sudicie pcrchè si possa arrischiare una franchezza totale. In genere si prcCcrisce coprirle di silenzio: nel 11ilenzio, i partiti la chiesa i ~indacnti le accademie ccc. ognuno con le proprie clientele ed i propri fornitori, tiran ciascuno al proprio mulino quanto pili riescono delle possibilità di successo-politico die ln corruzione consente. In ogni campo la corruzione è operante, e spesso semut. veli. L,.'\ tra– gedia della disoccupazione è avvelenata dalla pratica degli « ap1>oggi »: ta– lora è un vescovo o un deputato che spingono per far assumere Tizio im•ece di Caio, ma•si sa anche d'un signore impiegato in una azienda e che accetta 100.000 Jire o J>iù per far assumere o Caio o Sempronio, Jn quasi qualun– <JUeu.Eficiopubblico in Italia bisgona ungere le ruote se si vuole che una pratica cammini, e spesso « le ruote » non è l'usciere o il piccolo funzio– nario ma addirittura un pezzo-grosso, il che non fa che aumentare Ja ra– zione d'unto. Ogni esame di maturitìl o di abilitazione, ogni concort10 ad impieghi statali di ogni specie, mettono in moto una tremenda macchina di !lmici-di-amici, per cui chi non ha raccomandazioni sente di correre una a,,ventura senza speranza, è inutile contare sulla propria capacità, quaSi 282

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